Raffaello Federighi, attualmente semplice iscritto, è stato dirigente storico di Forza Italia e capogruppo in Consiglio Comunale fino a quando è stato fatto decadere per una controversa e complessa situazione giudiziaria, ancora in corso di chiarimento. E’ la prima volta che rilascia dichiarazioni politiche da allora.
Dott. Federighi, lei si è autosospeso dal settembre 2018; segue le questioni politiche e amministrative della città?
Mi sono autosospeso per correttezza istituzionale e per risolvere questioni giudiziarie alle quali, come i fatti hanno dimostrato, ero del tutto estraneo. Ovviamente seguo le vicende della mia città perché lo ritengo un dovere civile e perché ci sono tante persone che mi hanno dato fiducia e mi spingono a farlo. Peraltro, non mollare mai è nel mio carattere e nella mia personalità; non sempre è stato per me un bene, ma non posso e non voglio cambiare.
Quindi lei è sempre in Forza Italia, di quale componente?
In Forza Italia, per statuto e per volontà conosciuta di Silvio Berlusconi, non esistono correnti. A Terni, in particolare, alcuni elettori si rapportano con l’On. Nevi, altri con il Presidente Ferranti, altri ancora mi rendono responsabile della loro fiducia. Ho interrotto un silenzio durato molti mesi perché il momento mi sembra molto difficile.
Rientrerà in Consiglio Comunale?
Per rispetto dei procedimenti ancora in corso mi consenta di non rispondere direttamente. Rammento, tuttavia, che i miei legali, in recenti conferenze stampa, hanno definito questa possibilità come concreta e imminente. Di certo è mia intenzione. Approfitto per ribadire che, se e quando avverrà, lo farò in Forza Italia, ovviamente poi il futuro è una pagina ancora non scritta.
Cosa pensa delle recenti elezioni regionali?
Che la destra ha chiaramente vinto e che la sinistra e il M5S hanno evidentemente perso. In tale contesto, considererei un errore fatale se Forza Italia si dichiarasse felice del risultato, che a Terni ha toccato il minimo storico con il 4,6% dei consensi.
Di chi è la colpa, se c’è una colpa, secondo lei?
Guardi, io vengo da un mondo nel quale chi è responsabile di una struttura ed essa va incontro a risultati insoddisfacenti, questi è il primo colpevole, ne accetta il fatto, chiede scusa e si mette a disposizione, senza accampare scuse e senza perdere tempo. Mi rendo conto che in politica forse funziona diversamente, ma il principio, in generale, resta valido.
Per oggi è stato convocato un Coordinamento Provinciale di Forza Italia; ci andrà?
Ne sono al corrente casualmente, perché con l’ultimo congresso provinciale, svolto con modalità eccepibili, gli amici che fanno riferimento a me sono stati esclusi da ogni incarico. Sono state persino create chat del direttivo parallele alle chat esistenti per non veicolare le notizie. Non solo, da anni il Coordinamento Provinciale ha sempre ammesso la presenza di tutti i dirigenti e tesserati, ovviamente riservando le eventuali votazioni solo agli aventi diritto. Questa sera mi risulta siano stati invitati solo i membri formali. Data la situazione, nella quale occorrerebbe includere e non allontanare, non mi sembra una brillante soluzione, né tantomeno un bel segnale.
Perché secondo lei questa chiusura?
Lo domandi a loro, A me fanno venire in mente i dirigenti tedeschi che, nell’aprile del 1945, rinchiusi dentro un bunker, erano molto lontani dalla realtà, muovevano truppe inesistenti, facevano piani insensati e consumavano sterili vendette interne. La storia ha dato loro torto e spesso essa si ripete, anche se molti si rifiutano di prenderne atto, ammesso che la conoscano.
Se fosse il responsabile di Forza Italia a Terni cosa farebbe?
Spalancherei le porte alle persone perbene, a quelle che hanno voglia d’impegnarsi, direi ai tanti sedicenti leader di tornare semplici militanti, di fare bagni d’umiltà, di ascoltare la gente, i loro desideri e i loro timori. Rammenterei a tutti che l’avversario è a sinistra, sotto qualsiasi forma si presenti. Farei cessare la ricerca di torti o ragioni per abbracciare un obiettivo comune e un percorso condiviso, in cui tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Soprattutto, farei a meno di quelli che pensano alla politica come un mestiere, perché essa è essenzialmente una vocazione, il cui fine è migliorare la vita delle persone. I principi e i temi fondanti di Forza Italia avevano un contenuto rivoluzionario, validissimo ancora oggi, occorrerebbe studiarli e applicarli.
Lei è stato un soldato, giusto? non le è mai venuta voglia di smettere di combattere?
Per me è stato ed è un onore servire il mio Paese, in qualsiasi ruolo io possa farlo, quale esso sia e penso sempre che se smetti di perseguire il bene, il male trionferà. Questo è quello in cui io continuo a credere e se a qualcuno non piace, è un problema tutto suo.