L’avvocato Francesco Mattiangeli, insieme a due colleghi del Foro di Roma, Giuseppe Maria Tiraboschi e Manuela Lupo , assiste Riccardo e Valerio Menenti, padre e figlio accusati e condannati in primo grado e in appello per l’omicidio di Alessandro Polizzi, avvenuto a Perugia il 26 marzo del 2013. In particolare il padre, autore materiale del delitto, è stato condannato all’ergastolo mentre Valerio è stato condannato a 16 anni e mezzo di carcere. Entrambi sono stati scarcerati per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare , 6 anni e 9 mesi, prima della sentenza definitiva, quella della Cassazione, attesa per il prossimo 19 marzo. Valerio Menenti era detenuto a Terni ed è stato scarcerato nel maggio 2019, nel frattempo si è anche spostato, Riccardo Menenti, a Perugia, è stato scarcerato il 10 gennaio scorso. La loro scarcerazione, soprattutto quella di Riccardo Menenti, condannato all’ergastolo, ha fatto scalpore e provocato anche la reazione indignata della famiglia Polizzi che il 17 gennaio scorso manifestò in piazza Cavour, davanti alla sede della Corte di Cassazione.
Riccardo Menenti ha chiesto di parlare a “Chi l’ha visto?” , la trasmissione di Federica Sciarelli; attraverso l’inviata Claudia Aldi ha anche intervistato l’avvocato ternano, Mattiangeli che ha spiegato le richieste della difesa: “per quanto riguarda Valerio – ha spiegato Francesco Mattiangeli – abbiamo chiesto l’annullamento della sentenza di condanna a 16 anni e mezzo di reclusione per il concorso, insieme al padre, dell’omicidio di Alessandro Polizzi; per quanto riguarda Riccardo, invece, abbiamo invocato la possibile concessione delle attenuanti generiche che a nostro avviso meritava per una serie di considerazioni che abbiamo esposto nel ricorso.”
La concessione delle attenuanti avrebbe un effetto molto importante nell’erogazione della pena a Riccardo Menenti. Lo spiega bene Mattiangeli:”ove fossero concesse – spiega l’avvocato ternano – verrebbe meno la condanna all’ergastolo e potrebbe avere una pena dai 16 ai 24 anni.”
La rabbia della famiglia Polizzi è tutta nelle parole dei genitori: “guardate come ha ridotto nostro figlio, dopo averlo ucciso lo ha colpito con 17 bastonate, non è una persona normale e non è giusto che per vedere in galera un assassino io devo chiamare i giornalisti. E’ fondamentale avere la certezza che gli assassini di nostro figlio siano in galera.”
La furia omicida di Riccardo Menenti si è concentrata su Alessandro Polizzi mentre la fidanzata Julia Tosti , che dormiva accanto a lui, è rimasta solo ferita. Julia, che in precedenza era stata fidanzata con Valerio Menenti il quale non si arrendeva al fatto di doverla perdere. Per questo motivo fra Alessandro Polizzi e Valerio Menenti c’erano stati diversi litigi, sfociati nel sangue.
Fra le spiegazioni addotte per la furia omicida che lo ha pervaso, Riccardo Menenti, ha evidenziato propria questa: “avevo paura per mio figlio – ha detto – ho avuto paura che potesse morire.” “Sarebbe bello – ha aggiunto – poter tornare indietro, ma non si può.”