Sabato sera al Teatro Manini di Narni è stato premiato, da parte della rete dei Festival cinematografici dell’Umbria, Francesco Montanari, il libanese di “Romanzo criminale” che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, il magistrato antimafia Saverio Barone de “Il Cacciatore”, interpretazione che gli è valsa, nel 2018, un premio a Cannes per la migliore interpretazione maschile al “Cannes International Series Festival”, tanto per citare due delle cose, fra le tante, che l’attore romano, 37 anni, ha fatto tra cinema e televisione e tanto teatro.
Montanari, da quest’anno, ha assunto la carica di direttore artistico del Teatro Giuseppe Manini di Narni, carica che condivide con il suo amico, scrittore e regista teatrale, Davide Sacco.
E’ stata anche l’occasione per una amabilissima conversazione che ha visto protagonista lo stesso Montanari che ha risposto alle domande e alle curiosità del pubblico e delle persone che erano sul palco insieme a lui, tra gli altri, il direttore artistico del Terni Film Festival Riccardo Leonelli e Alberto Crespi, direttore de “Le vie del Cinema” di Narni. Presente, in rappresentanza del comune di Narni, l’assessore Lorenzo Lucarelli e anche Umbria Film Commission.
Montanari, a dispetto del suo aspetto da duro, è simpatico e con un linguaggio molto diretto.
“Io e Davide – ha ammesso – abbiamo sempre voluto un nostro teatro perché ci unisce una grande idea della stessa poetica, un teatro realistico dove non si vedono bravi attori ma si vedono essere umani che agiscono sul palco. Noi adesso siamo entrati, dobbiamo acquisire una credibilità, più credibilità acquisiamo , più cresciamo, più cresce Narni. Non è un caso che siamo a Narni – ha aggiunto Montanari – io ho fatto 6 spettacoli su questo palcoscenico , prima della co-direzione artistica ed è un ambiente di una umanità spasmodica che, per quanto riguarda me e Davide, è la base del teatro, la condivisione e la voglia di umanità . Io sono sempre stato trattato in maniera solidale e fraterna e questo secondo noi è tutto. Narni è diretta, è stata una scelta di cuore”.
Montanari si è detto felicissimo per l’andamento della stagione di prosa con ” tutti gli spettacoli sold-out” e del fatto che a febbraio porterà sul palco un testo di Davide Sacco, “L’uomo più crudele del mondo”, in coppia con Lino Guanciale. “Ogni mossa è centellinata e cesellata – ha detto ancora l’attore romano – perché vogliamo che il Teatro Manini , visto che ha tutte le carte per farlo, diventi un punto di riferimento del centro Italia. Il nostro sogno è quello che le compagnie ci chiamino perché fanno a gara per venire a Narni. Ci riusciamo. Una volta ho detto – riferendosi a una celebre battuta di Romanzo Criminale – pijamose Roma e ce sò riuscito. Poi m’hanno ammazzato…mah!”
Il premio per Francesco Montanari è stato realizzato dallo scultore Marco Diamanti , rappresenta 5 mani, che sono i 5 Festival umbri e l’acqua.
I festival sono quelli di Spello, Narni, Montone, Perugia e Terni.
La motivazione: “Si tratta di un premio speciale con il quale si vuole omaggiare chi contribuisce, con la propria presenza e il proprio lavoro, a veicolare l’immagine della regione a livello nazionale”.