Sul tema delle presunte incompatibilità di alcuni consiglieri comunali per morosità, che sta arroventando il clima già bollente di questi giorni, interviene oggi il consigliere di “Senso civico” Alessandro Gentiletti ricordando come il Sindaco Leonardo Latini avesse promesso che “la nostra città sarebbe presto tornata ad essere una città normale. Nel suo discorso di insediamento, ha avuto modo di precisare che una città normale, per lui, è una città dove si può vivere tranquillamente”.
Ma a soli venti giorni dall’insediamento della Giunta la situazione è peggiorata.
“La maggioranza consiliare ha deciso di prendere in ostaggio il Consiglio comunale per le pendenze tributarie di alcuni suoi consiglieri, dichiara Gentiletti, che sarebbero stati cosi pervicaci nel loro rifiuto di pagare il dovuto all’erario tanto da dichiarare in sede di autocertificazione che nulla dovevano. In sintesi, dopo neanche un mese di governo, l’egoismo di pochi ha già preso il sopravvento sugli interessi dei molti e intanto la città è tutto meno che messa in condizione di vivere tranquillamente. A tal proposito, aggiunge, condivido una delle tante storie su cui in questi giorni viene richiamata la mia attenzione. E’ la storia di Patricia, la mamma di Anna. Mi segnala il marciapiede di viale Trieste, all’altezza del civico 49, che ogni giorno è costretta a percorrere con sua figlia in sedia a rotelle. Il marciapiede è sporco e dissestato, è pieno di buche e avvallamenti. La sedia a rotelle è oramai completamente distrutta (per lo stato un costo di circa 6000 euro) ed i suoi polsi “triturati”. Rivolge un appello a questa amministrazione affinché intervenga quanto prima con una manutenzione seria. Evidenzia quanto sia necessario abbattere tutte le barriere architettoniche e rendere la città accessibile a tutti. Le devo rispondere che farò del mio meglio per portare avanti le sue istanze. E’ da molto che desidero partecipare ai lavori delle commissioni, in particolar modo a quelli della prima. Ho molte proposte da presentare sulla mobilità accessibile.
Purtroppo però, rileva l’esponente di “Senso Civico”, le commissioni non possono insediarsi perché non si sa se il Consiglio sia legittimo, in ragione delle pendenze tributarie di alcuni consiglieri. Non può prendere il via neanche l’attività ordinaria. Ciò impedisce all’amministrazione di provvedere in modo serio ed efficace alle esigenze delle cittadine e dei cittadini che chiedono una sola cosa: che sia mantenuta la promessa di poter vivere tranquillamente.
Come credo di aver già dimostrato, personalmente ho tutta l’intenzione di fare un’opposizione costruttiva a questa maggioranza. Per questo non posso esimermi da una richiesta di buon senso. Lo faccio oggi che ancora non conosco i nomi dei consiglieri che sarebbero incompatibili perché morosi. A loro, per i quali è tenuta in ostaggio la vita politica della nostra comunità, conclude Alessandro Gentiletti, chiedo un gesto di dignità istituzionale: dimettersi, ovvero rinunciare al seggio. Occorre restituire alla città il suo Consiglio invece che continuare a tenerlo paralizzato. Occorre ripristinare la sua credibilità”.