“Annuncio una interrogazione parlamentare al ministro della giustizia nella quale gli chiederò se ritiene giusta la realizzazione del palazzo che si collegherebbe con il tribunale, in corso del popolo, andando così a completare una sorta di cittadella della giustizia. Se ritiene giusta questa realizzazione gli chiederò di farci capire i tempi in cui potrebbe avvenire. Se ci mettiamo anni e anni a realizzare una cosa già predisposta tutto il meccanismo non funziona con disguidi che ci sono per gli operatori del servizio giustizia, avvocati, giudici, cancellieri, e anche per i cittadini che ne usufruiscono. Inoltre realizzare questa infrastruttura significherebbe anche smuovere un po’ l’economia locale e Dio solo sa quanto ce ne è bisogno.”
Lo ha detto l’onorevole di Forza Italia, Raffaele Nevi che è intervenuto questa mattina a un incontro gli operatori dell’informazione che riguardava la posizione del partito sulla riforma della prescrizione. Insieme a Nevi erano presenti il coordinatore regionale del partito, Andrea Romizi (sindaco di Perugia), il coordinatore provinciale Sergio Bruschini, l’assessore comunale Stefano Fatale, la consigliera comunale Lucia Dominici e l’avvocatessa Vittorina Sbaraglini.
“Un’altra emergenza – ha sottolineato l’onorevole Nevi – è quella relativa al numero dei giudici di pace che a Terni sono solo 3 quando, invece , ne occorrerebbero 12. L’istituto del giudice di pace funziona e la ratio è quella di sgravare il tribunale dai reati minori. E’ chiaro che questo sotto organico si trasferisce in un ingolfamento della giustizia ordinaria.”
Sulla prescrizione è intervenuta l’avvocatessa Vittorina Sbaraglini: “è una riforma incostituzionale – ha detto – va contro l’articolo 111. Noi tutti abbiamo diritto a una durata ragionevole del processo e qui, la durata ragionevole non ci sarà più. Questa legge porterà un carico di circa 3 mila processi in più l’anno anche per le Corti di Cassazione. Ricordiamo – ha aggiunto la Sbaraglini – cosa è accaduto all’apertura del anno giudiziario a Napoli dove gli avvocati si sono presentati in manette; a Messina dove gli avvocati sono andati senza toga. Si tratta di manifestazioni molto forti. Questa riforma è contraria ai diritti dei cittadini, non bisogna fare norme che sono la replica, in peggio, di altre già effettuate (Orlando, 2017). Utilizziamo le norme che ci sono e facciamole funzionare. A ognuno di noi – ha concluso la Sbaraglini – potrebbe capitare un procedimento penale, non solo ai delinquenti abituali, e quindi dobbiamo pretendere che i nostri interessi vengano garantiti sempre da un giusto processo e da una ragionevole durata dello stesso.”
“E’ il presupposto che è sbagliato nella riforma Bonafade – sostiene l’onorevole Nevi – cioè il presupposto che il servizio giustizia non funziona perché c’è la prescrizione. Invece la prescrizione è un fondamento di civiltà del nostro ordinamento. Quindi eliminare la prescrizione non significa risolvere i problemi della giustizia che attengono agli organici, che attengono al funzionamento del processo visto che il 75% dei processi non inizia nemmeno e finisce in prescrizione prima del primo grado. Allora, il tema è il funzionamento delle procure cui vanno attribuiti più mezzi, più uomini, per cercare di fare in modo che ci sia una accelerazione dei processi. Ma deve rimanere fermo un principio di civiltà e cioè che una persona non può essere sottoposta a un processo a vita.”
Su una possibile crisi di governo proprio sulla riforma Bonafede , l’onorevole Nevi ha detto: “speriamo che questo governo cada visto che ha fatto solo danni ma l’attaccamento alla poltrona è molto forte e quindi sicuramente anche su questo troveranno il modo di uscirne, di andare avanti, purtroppo peggioreranno le condizioni del servizio giustizia.”