Gli asili nido riaprono il 3 settembre.Lo hanno annunciato, il sindaco Leonardo Latini e l’assessore alla scuola, Valeria Alessandrini.
“Nonostante la gravissima situazione finanziaria di un ente dissestato e l’aver dovuto affrontare, nostro malgrado, l’incombenza del bilancio stabilmente riequilibrato siamo riusciti a reperire le risorse sufficienti per l’apertura del servizio di asilo nido. Il 3 settembre le strutture 0-3 anni riapriranno regolarmente per gli utenti già iscritti, mentre per le nuove iscrizioni la data di inizio è il 17 settembre. Si tratta del calendario già adottato lo scorso anno”.
In riferimento alla situazione della struttura “Il Cucciolo”, sindaco e assessore assicurano:”“Al fine di garantire comunque la riapertura dei nido, avendo risorse a disposizioni davvero esigue abbiamo deciso di concentrare i finanziamenti laddove le necessità dell’utenza sono manifeste e consistenti, è stato deciso di sospendere fino alla fine del 2018, per soli quattro mesi, l’attività della struttura Cucciolo dove al momento erano registrate cinque inscrizioni, che saranno soddisfatte utilizzando le altre strutture a disposizione. Si tratta di un provvedimento chiaramente temporaneo, che non va ad incidere sul servizio complessivo degli asili nido né sui livelli occupazionali, in quanto il personale di quella struttura sarà comunque impegnato nei Servizi educativi comunali. Il risparmio è nei costi di gestione della struttura, fermo restando la volontà di non dar luogo a soppressioni definitive. La situazione finanziaria di un ente dissestato richiede una amministrazione attenta e responsabile che, nell’intento di salvaguardare il servizio complessivo, dia luogo a nuove forme di organizzazione dei servizi stessi”.
Le affermazioni del sindaco Latini e dell’assessore Alessandrini non soddisfano il Comitato Servizi Educativi Comunali.
“Le tempistiche con cui la Giunta è riuscita a reperire le risorse per garantire l’appalto dei servizi ausiliari e sussidiari, e quindi avviare regolarmente l’apertura dei servizi educativi comunali, hanno sorpreso tutti.
Il massimo risultato con il minimo sforzo, con un’unica novità: l’accorpamento del nido “Cucciolo”, con altri servizi che si trovano nelle vicinanze: quali? NESSUNO.
È bastata una mezza giornata – scrive il Co.Sec. – per decidere la CHIUSURA, chiamiamola con il suo vero nome, dell’unico nido comunale presente a Terni Nord.
Quei quartieri rappresentano le aree più popolose e urbanizzate della città, con la più alta percentuale di bambini nella fascia di età 0-6 anni; non certo un bel regalo per le politiche a favore delle famiglie ternane.
Si giustifica l’accorpamento con la mancanza di domande: ma siamo sicuri che queste famiglie siano solo 5, o magari l’amministrazione ha omesso di aggiungere alle nuove iscrizioni, le riconferme?
Una cosa è sicura: nessuna di queste famiglie potrà far valere la propria preferenza espressa per i nidi comunali.
Vuoi perché il Nido “Coccinella “di via Radice, la struttura territorialmente più vicina, è saturo, vuoi perché la prima scelta è sempre per il servizio più vicino a casa, fatto sta che, chi ci guadagnerà da tutto questo, saranno i nidi privati.
Oltretutto il “Cucciolo”, neanche un anno di vita nella sua nuova sede, nasceva a seguito di un cospicuo investimento della precedente amministrazione che lo aveva trasferito nei locali della defunta S.C.I. Campitello.
Se dunque in passato, si chiudevano le scuole cancellandole con un colpo di spugna dal modulo di iscrizione, adesso invece si “accorpano”, con lo stesso risultato: favorire la rete dei servizi privati.
A favore dell’amministrazione – conclude il Co.Sec. – diciamo che il tempo finora è stato poco per cercare di invertire la tendenza messa in atto negli ultimi anni, ma ciò che ci lascia sorpresi è l’apparente mancanza di una linea politica a favore dei servizi per l’infanzia e dunque delle famiglie: nella latitanza di quest’ultima è impossibile pensare ad una ripresa demografica.”
Molto critico anche il Movimento 5 Stelle.
“Le fasce più deboli sono quelle più bastonate dall’ennesimo taglio sui servizi educativi comunali, la triste fine de “il Cucciolo” segue solo in ordine di tempo “Campitelli”, “Grillo Parlante” e “Trebisonda”.
Un nido e ben tre scuole dell’infanzia che per anni hanno accolto complessivamente quasi 200 bambini. Siamo costretti a registrare da parte dell’assessore alla scuola e ai servizi educativi una inequivocabile continuità con le politiche dell’ex giunta del Partito Democratico.
Si chiude per “risparmiare” – sostiene il Movimento 5 Stelle – dopo che sono stati spesi oltre 70mila euro per lavori di adeguamento senza neanche chiarire se l’affitto dei locali che ospitavano “Il Cucciolo” si interrompe o verrà ancora corrisposto. Vengono in un sol colpo resi vani i sacrifici richiesti ai dipendenti che avevano portato a veri risparmi per oltre 80 mila euro.
Ma il taglio dei servizi è una bastonata devastante soprattutto per le famiglie indigenti che dovranno rivolgersi altrove per vedersi garantito un diritto e soprattutto la dignità. Se per l’infanzia 3-5 anni possiamo contare sulle scuole statali, per i nidi l’alternativa al pubblico comunale (pagato con le tasse dei cittadini) è solo la scuola privata, con rette tutt’altro che accessibili.
Questa ennesima chiusura è un colpo ferale alle tante mamme lavoratrici che – non potendosi permettere un nido privato – si troveranno in enorme difficoltà e potrebbero vedersi precluso un futuro lavorativo.
E’ questa la sensibilità riguardo alla tutela della famiglia e delle donne lavoratrici della giunta del cambiamento?
Paradossale – conclude la nota del gruppo consiliare 5 stelle – che uno dei primi atti dell’assessore Valeria Alessandrini sia proprio a detrimento della dignità le donne.
Come purtroppo preannunciato dal M5S in tempi non sospetti le promesse del centro destra di far pagare il debito a chi l’ha provocato suona oggi come un vuoto slogan da campagna elettorale, i cittadini continuano ad attendere fiduciosi il cambiamento.”
SULLA CHIUSURA DE “IL CUCCIOLO”, il gruppo consiliare del PD e Paolo Angeletti di Terni Immagina hanno depositato un atto di indirizzo con il quale si impegnano il sindaco e la giunta ““alla ripresa dell’attività del Nido Cucciolo dopo la sospensione, al fine di coprire le esigenze della zona Nord della Città, organizzando attraverso la Direzione l’offerta tramite il reperimento di eventuali nuove domande fuori termine e possibili esuberi da altri nidi; a verificare ai fini della continuità del servizio la possibilità di organizzare attività laboratoriali nel periodo di sospensione al fine di giustificare gli investimenti dell’amministrazione e la sopportazione dei costi di gestione della struttura”.
USB:CONTINUITA’ CON LE POLITICHE PRECEDENTI
Critiche anche dall’Unione Sindacale di Base che sottolinea come:”Deve essere evidente a tutti che la scelta fatta dall’amministrazione comunale con la delibera di Giunta n. 27 del 28 agosto porterà, in un prossimo futuro, alla chiusura dei Servizi Educativi Comunali.
Se con la passata giunta la perdita di un servizio pubblico così importante sembrava essere una minaccia, con la giunta attuale è divenuta una certezza, espressa in modo inequivocabile nell’atto amministrativo che citiamo.
Ovvio, non sfugge ad alcuno il problema determinato dalla condizione di dissesto e delle esigue risorse finanziarie a disposizione, ma da una classe politica che si presentava come portatrice del cambiamento tanto agognato dalla città, agire ora in perfetta continuità con il vecchio sistema, dimostra quanto sia facile rivendicare immediate soluzioni ai problemi dei servizi quando si è sui banchi dell’opposizione, ed invece quanto sia difficile smarcarsi dalla banalità di dover percorrere le stesse scelte che prima si avversavano.”