Un articolo del “Sole 24 Ore”, del 14 agosto scorso accende i riflettori sugli investimenti (fallimentari) di Coop Centro Italia con il Monte dei Paschi di Siena, banca della quale, peraltro, Coop Centro Italia è anche debitrice.
Qui il link dell’articolo del SOLE
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-08-13/dopo-caso-coop-centro-italia-mps-ecco-finanza-ardita-coop-italiane-192515.shtml?uuid=AD0SZi5
Dunque con le azioni MPS la Coop nostrana ha rimesso, tra il 2012 e il 2014, qualcosa come 140 milioni di euro, per i quali, adesso reclama un risarcimento. Investimenti, perciò, quantomeno azzardati.
Nel contempo, però, Coop Centro Italia, a fine 2015, era esposta con MPS per 78 milioni di euro.
Sulla vicenda si innesca la polemica politica del Movimento 5 Stelle. I consiglieri regionali, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari sottolineano che “su questi argomenti il M5S in Regione è stato censurato per mesi visto che abbiamo presentato atti ispettivi in Regione, regolarmente dichiarati ‘inammissibili’ e neppure protocollati, oppure giacenti ‘all’esame dell’Ufficio di presidenza’”.
“Ora che il disastro è di fatto compiuto, si chiedono i danni – aggiungono i consiglieri 5 Stelle – eppure noi, nella consueta inerzia degli organi di controllo sulle Coop, lo dicemmo e ripetemmo già svariati mesi fa. Alla fine, il 26 luglio scorso, ci sono arrivati anche quelli di Coop Centro Italia, con una denuncia inoltrata direttamente al Tribunale di Firenze. L’impossibilità – spiegano ancora Liberati e Carbonari – di parlare per tempo e in Aula della situazione finanziaria di Coop Centro Italia, in particolare nel rapporto con le banche politicamente contigue, così come l’obbligo di tacere sui relativi rischi occupazionali, è frutto non soltanto del peso del gigante rosso in Umbria, ma naturalmente è causato anche dall’ingombranza politica di Catiuscia Marini, presidente di Regione e dirigente in aspettativa da Legacoop Umbria, organizzazione dei datori di lavoro delle coop. Si finge che tutto sia normale, ma aleggiano palpabili conflitti di interesse, con evidenti distorsioni a carico dell’intera economia regionale”.
“A questo punto – sostengono Liberati e Carbonari – crediamo necessario che il Ministero dell’Economia avvii un’ispezione straordinaria su Coop Centro Italia, accertando l’effettività dei requisiti mutualistici e le eventuali responsabilità degli amministratori Coop. E che Legacoop, quale organo istituzionalmente deputato alla vigilanza, sia tenuta debitamente fuori dai controlli, visto lo stridente conflitto di interessi. Inoltre chiediamo che i soci Coop Centro Italia vengano puntualmente informati dello stato finanziario aziendale, evitando di leggerne soltanto dai giornali.
Infine crediamo necessario che il presidente e il vicepresidente del CdA Coop Centro Italia si presentino subito doverosamente dimissionari. In questa situazione è doveroso che Giorgio Raggi rinunci a possibili ricche buonuscite”.
“Il M5S – concludono – ribadisce la necessità di discutere in Aula gli atti di sindacato immotivatamente censurati mesi fa, auspicando massima trasparenza per il futuro di Coop Centro Italia e dei suoi lavoratori. Non vorremmo infatti che ora, nell’impossibilità di giocare con la finanza e nell’incapacità di guadagnare a sufficienza con la grande distribuzione, qualcuno tornasse all’antico, tramite opache quanto improbabili speculazioni immobiliari, da Collestrada in giù”.