Hanno rubato la borsa di una signora che stava facendo la spesa in un supermercato e prima che la vittima del furto prendesse cognizione di quanto avvenuto, sono saliti in auto tentando la fuga.
Protagonisti due uomini e una donna, tutti stranieri, parte di origine cubane e parte colombiana, di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Per loro sfortuna, però, era presente un Carabiniere libero dal servizio che, resosi rapidamente conto di quanto fosse avvenuto poc’anzi, è salito a bordo del proprio veicolo ponendosi all’inseguimento dei malviventi.
Questi, resisi conto di essere inseguiti, hanno cercato di seminare il militare con manovre azzardate per farlo uscire di strada e contestualmente far perdere le proprie tracce. Ma il Carabiniere, senza mai perderli di vista, nel frattempo, ha avvisato la Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Orvieto chiedendo immediati rinforzi. I malfattori, intanto, non riuscendo nel loro intento di fuga, trovandosi sempre più braccati, hanno abbandonato l’auto cercando di guadagnare la fuga a piedi attraverso le zone di campagna tra i comuni di Ficulle e Fabro.
Il militare, ancora al loro tallonamento, non potendo ovviamente continuare a bordo del proprio veicolo, messa in sicurezza la zona, ha proseguito l’inseguimento dei banditi correndo nella loro direzione, fino a bloccare nel fango uno dei tre fuggitivi. In breve tempo, gli altri due, che nel frattempo pensavano di aver finalmente seminato il Carabiniere, sono finiti nella rete del dispositivo costituito dall’Arma, che consentiva di cinturare la zona interessata dalle ricerche e bloccare qualsivoglia via di fuga.
Così facendo, il dispositivo dell’Arma, sviluppato grazie agli atti del Carabiniere libero dal servizio, che nel frattempo aveva dato ai colleghi le giuste indicazioni per raggiungerlo, riusciva ad individuare rapidamente i rimanenti 2 soggetti ricercati, procedendo così all’immediato arresto di tutti e tre i malfattori.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Terni, gli arrestati sono stati trattenuti nei locali dell’Arma, in attesa dell’udienza di convalida e del rito direttissimo.