Una festa spartana a base di pane, mortadella e come frutto, una mela. Così la Comunità Incontroha festeggiato i 38 anni di vita, insieme agli ospiti della comunità e ai loro familiari.
Era il 27 settembre del 1979 quando don Pierino, insieme ad un gruppo di ragazzi finiti nel tunnel della droga scelse di lasciare Roma per venire ad Amelia nella Valle delle Streghe, ora diventata Valle della Speranza, per dare una possibilità a quei giovani emarginati. Il Don, come lo chiamavano i suoi “angeli” disperati, è stato ricordato attraverso racconti di chi lo ha conosciuto e di chi purtroppo non ha avuto questa fortuna. Per l’occasione è stato realizzato un video dove sono state ripercorse le vicissitudine che il Don ha dovuto subire per dare una possibilità a quei ragazzi finiti nella spirale della droga. Il pubblico dopo la visione del filmato era visibilmente commosso come del resto anche le autorità politiche, civili presenti all’incontro.
“Don Pierino – ha sottolineato Giuseppe Lorefice, presidente della Comunità Incontro – è sempre presente tra noi e vive con noi. Era il 13 febbraio del 1963 quando don Pierino incontrò a Roma Alfredo, un tossicodipendente. Alla sua richiesta di aiuto il Don non esitò a rispondere decidendo non solo di accogliere Alfredo nella sua casa, ma anche di impegnarsi per aiutare le vittime di droga, alcol e altre dipendenze”.
Visibilmente emozionato anche il responsabile della struttura, Giampaolo Nicolasi, quando ha ricordato la grande forza che don Pierino ha sempre impiegato per aiutare i suoi ragazzi e con loro le famiglie.
Non poteva mancare il grande amico e maestro Giulio Rapetti Mogol che ancora una volta ha stupito la platea con una sua frase. “Mi sono chiesto – ha detto – perché un uomo che ha salvato tante vite ha poi dovuto soffrire tantissimo sia per quanto riguarda la malattia, sia a livello giudiziario. Credo che la sofferenza sia il carburante della santità”.
Il presidente della seconda commissione del consiglio regionale Eros Brega ha sottolineato che la comunità è la testimonianza che bisogna aiutare i più deboli e tendere loro una mano.
Molte le personalità del mondo politico e i magistrati che sono intervenute all’incontro. Un grande compleanno per ricordare quel lontano 1979 quando ad Amelia le persone erano diffidenti. Anche in questo caso il Don lottò. “Oggi – ha affermato il sindaco di Amelia, Laura Pernazza – a distanza di anni la Comunità si è integrata completamente con gli amerini. La Comunità è considerata nel mondo e in Italia un’eccellenza”.
Tra gli amici della Comunità anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che non ha esitato a raccontare il suo rapporto con la Comunità e in particolare con il Don. “La comunità – ha detto Gasparri – con un grande sforzo si è rafforzata stendendo una mano oltre che ai tossicodipendenti anche ad altre dipendenze come l’alcol e le ludopatie. Molti ragazzi che hanno bisogno di aiuto pensano che venire in comunità sia come trovarsi dietro alle sbarre invece restano increduli quando vedono che è un angolo di paradiso per ritrovare la vita”.
Anche il prefetto di Terni Paolo De Biagi e il questore di Terni Antonino Messineo hanno evidenziato la grande opera e lavoro che don Pierino ha portato avanti per dare una possibilità a quei ragazzi considerati ultimi.
Il procuratore capo della Repubblica di Terni Alberto Liguori ha sottolineato il grande lavoro svolto in comunità da tutti per dare una mano a chi veramente vuole uscire dalla droga.
All’incontro di ieri erano presenti anche il sottosegretario al Ministero dell’interno Gianpiero Bocci, il comandante provinciale dei carabinieri di Terni, colonnello Davide Rossi, il direttore generale dell’Asl Umbria 2 Imolo Fiaschini, l’assessore regionale dell’Umbria alla salute Luca Barberini e molte altre autorità civili, militari e politiche.
La giornata si è conclusa con l’Ave Maria di Gounod.