I 5 Stelle di Terni rispondono al vice sindaco Riccardo Corridore, su quanto affermato ieri sul progetto stadio-clinica e sottolineano che il vice sindaco non solo non smentisce alcunché ma tutti i rilievi mossi ” li ha confermati uno ad uno, certificando che siamo di fronte a una speculazione edilizia e sanitaria mascherata da interesse pubblico”.
Corridore: “pronti a costruire il nuovo ospedale di Terni”. Lunedì 25 agosto Bandecchi vedrà la Proietti. Ai 5 Stelle, sullo stadio-clinica: “dite cose infondate”
“La sua è una teoria campata in aria – sostengono – dei famigerati 80 posti letto vincolati alla clinica di Bandecchi”. Ribadiscono anche che a pagare, eventualmente, il mancato accreditamento, sarà il comune di Terni che dovrà risarcire chi ha costruito lo stadio.
LA POSIZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Nel corso della sua conferenza stampa, Corridore ha ammesso che se la clinica privata – di proprietà della Ternana Woman S.p.A., controllata da Unicusano e quindi dallo stesso Bandecchi – non dovesse ottenere i famigerati 80 posti letto in convenzione dalla Regione Umbria, il Comune sarà costretto a rimborsare alla Stadium S.p.A. fino a 44 milioni di euro di opere già realizzate. E ha minacciato che, in tal caso, il Comune farà rivalsa sulla Regione per ottenere i soldi.
È la prova definitiva: il meccanismo previsto dalla convenzione firmata il 1° agosto 2025 tra Comune e Stadium S.p.A. scarica sulla collettività il rischio d’impresa di un’operazione privata. A rimetterci non sarà l’imprenditore Bandecchi, ma i cittadini.
Tutto l’impianto strumentale presentato da Corridore, si basa su una “teoria” campata in aria, che i famosi 80 posti letto in convenzione messi a disposizione dalla delibera 1399 del 2023 della Giunta Tesei sarebbero già “vincolati” alla clinica di Bandecchi legata al progetto stadio-clinica. Una fantasia priva di qualsiasi fondamento giuridico come più volte ribadito.
Facciamo chiarezza una volta per tutte:
1. La delibera 1399/2023 non fa alcun riferimento al progetto Stadio-Clinica. Si limita a indicare in astratto un numero di 80 posti letto accreditabili per soggetti privati nella provincia di Terni, senza collegarli a nessuna struttura in particolare.
2. Lo ha ribadito, senza possibilità di equivoci, la presidente della Regione Stefania Proietti, rispondendo il 17 luglio scorso in Assemblea legislativa all’interrogazione del consigliere Ricci, quando ha confermato che “La delibera della precedente Giunta regionale indicava in astratto i numeri di posti letto, ma non contemplava alcuna procedura di realizzazione di strutture sanitarie, perciò è tutt’altro che scontato che i posti letto accreditabili possano essere attribuibili a questa o quell’altra struttura privata.”
3. La Regione Umbria ha avviato un nuovo percorso di costruzione partecipata del Piano socio-sanitario 2025–2030, fondato su criteri trasparenti, oggettivi e condivisi con cittadini, operatori sanitari e amministrazioni locali. Pertanto, Corridore non può imporre vincoli alla Regione Umbria né bloccare politicamente la programmazione sanitaria sulla base di un presunto interesse pubblico che esiste solo negli atti comunali. La programmazione sanitaria è di competenza esclusiva della Regione e nessun progetto urbanistico può piegarla agli interessi di un privato.
4. A confermare che non esiste alcun automatismo nell’accreditamento dei posti letto nemmeno per i progetti dichiarati di “interesse pubblico” è anche la sentenza del TAR Umbria n. 356/2025 di maggio 2025, che ha rigettato il ricorso della Ternana Calcio proprio contro la Regione Umbria.
Il quadro che emerge dalla Convenzione è inquietante: vede una clinica privata non ancora costruita e senza alcuna certezza di accreditamento per un progetto da 44 milioni che scarica sul Comune ogni rischio d’impresa, un sindaco che è anche presidente e proprietario del soggetto privato coinvolto e una minaccia pubblica (“citeremo la Regione per danni”) per piegare la sanità umbra agli interessi di un imprenditore privato.
Ad aggravare il quadro, nascosto tra le pieghe del contratto, l’articolo 9.3 dove viene detto che la realizzazione della clinica privata è un’operazione completamente indipendente da quella dello stadio. Viene infatti detto nero su bianco “che la realizzazione dei lavori relativi alle Opere (lo stadio) e quelli relativi all’opera privata (la clinica) sono da considerarsi indipendenti e l’inadempimento o il ritardo nell’esecuzione degli uni e/o ogni altro evento che li interessi non produrrà effetto sugli altri e viceversa.”
Il significato di queste parole è tanto semplice quanto agghiacciante: la clinica privata potrà essere costruita anche se non verrà posato un solo mattone del nuovo stadio. Questa clausola è la consacrazione di un’operazione che non tutela l’interesse pubblico, ma che al contrario lo svende a favore di un’iniziativa imprenditoriale privata.
Bandecchi ha usato la Ternana come un grimaldello, trasformando un simbolo sportivo della città in uno strumento per perseguire i propri interessi economici. E ora, di fronte a un progetto senza coperture certe, senza garanzie, senza tutele reali, il Comune rischia di pagare milioni di euro per un’opera incompiuta, mentre la clinica (e i relativi profitti) restano in mani private.
Si sta preparando il terreno per lasciare alla città l’ennesima incompiuta, con il rischio di un danno economico e urbanistico enorme per la collettività. Pertanto, ribadiamo l’assoluta necessità di agire con la massima trasparenza verso i cittadini che devono essere messi nelle condizioni di essere totalmente consapevoli e di avviare un dibattito pubblico su quanto sta avvenendo.