“La gestione della sanità umbra ha del paradossale e dell’inaccettabile.
La Presidente Tesei per cambiare la Sanità ha deciso di puntare in alto, talmente in alto che ha scelto uomini del Nord, del Sud, ma nessun umbro.
Infatti, nella nostra regione la sanità è oggi in mano a 7 persone: all’assessore Luca Coletto che è veneto, al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – già dirigente alla regione Lazio nonché uomo chiave dell’amministrazione Zingaretti – il sardo Marcello Giannico, al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Terni il pugliese Pasquale Chiarelli, al marchigiano Gilberto Gentili che è alla guida dell’Usl Umbria1, al laziale Massimo De Fino che regge l’Usl Umbria 2, al Direttore regionale alla Sanità e Welfare Claudio Dario che è veneto ed infine Giancarlo Bizzarri, ancora un veneto, arrivato ad Umbria Salute dopo aver rinunciato alla nomina da Direttore amministrativo dell’USL17 di Monselice perché sembra che i suoi titoli non fossero adeguati a quella carica.
Lo slogan della Lega “padroni a casa propria”, in questa circostanza e non solo, se lo sono proprio dimenticato, oppure l’hanno cambiato perché gli interessi sono ben altri”.
E’ quanto scrive in una nota il consigliere comunale di “Uniti per Terni”, Emanuele Fiorini, tra i fondatori della Lega a Terni e in Umbria.
“Quello che mi domando e vi domando – aggiunge Fiorini – è se sia possibile che non ci sia nessun umbro all’altezza di questi incarichi.
A mio avviso sarebbe stato opportuno, anzi direi doveroso, nominare persone della nostra regione anche per una maggiore conoscenza del territorio, delle sue criticità, delle questioni interne alle singole USL, perciò trovo davvero anomalo il fatto che neanche uno dei nominati sia umbro.
La cosa più strabiliante è che sono venuti da altre regioni per peggiorare la nostra situazione sanitaria, addirittura con l’intento di smantellare le due USL e le due Aziende Ospedaliere, per realizzare una sola USL ed una sola Azienda Ospedaliera, a discapito del territorio ternano”
L’invito di Fiorini è a pensarne un’altra “perché i ternani non resteranno a guardare”.
Fiorini passa poi ad elencare alcune criticità che si stanno verificando in queste settimane come “ la chiusura degli appuntamenti per alcuni tipi di esami. Intollerabile è anche il dato concernente le prestazioni in lista d’attesa e cioè prestazioni che devono ancora essere assegnate ai cittadini, pari a circa 180.000 secondo i dati della Regione Umbria, ma che sembrerebbero essere circa 300.000. È intollerabile perché gli umbri sono costretti a rivolgersi, anche per una semplice mammografia, al privato e non tutti possono permetterselo”.
Secondo il consigliere di “Uniti per Terni” sarebbe in atto un disegno teso a smantellare la sanità pubblica in favore di quella privata.
“Quando si vuole smantellare la Sanità pubblica a favore di quella privata, due sono le strade percorribili: la prima è quella di convenzionare il privato con la USL; la seconda è quella di rendere inefficiente il sistema sanitario pubblico al tal punto che il cittadino, suo malgrado, si trova costretto a rivolgersi al privato”.
Fiorini si domanda il motivo per il quale il CUP non sia stato ancora ristabilizzato. “Credo che gli umbri non abbiano votato il cambiamento per farsi smantellare la sanità pubblica, né tanto meno per farsi colonizzare.
Se questa è la situazione della nostra sanità pubblica e ci sono venuti da fuori, forse è meglio che tornino a casa propria”.
“L’Umbria agli umbri” è il nuovo slogan coniato da Emanuele Fiorini.