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Si sono svolti nel pomeriggio, a Terni, nella chiesa di Sant’Antonio, i funerali di Maurizio Santoloci, Gip del Tribunale di Terni, stroncato da un male incurabile , contro il quale ha combattuto strenuamente fino alla fine. Chiesa gremitissima di autorità civili e militari e di semplici cittadini, a testimonianza della stima e dell’affetto di cui godeva.
“Se per tutti sei stato un maestro – ha detto la figlia Valentina, a nome anche del fratello Andrea – per noi sei stato il maestro. Sei stato un padre meraviglioso, un marito speciale, un nonno insostituibile ma, prima di tutto, sei stato il nostro maestro di vita, faremo tesoro dei tuoi insegnamenti portando avanti tutto quello che avevi iniziato e che purtroppo non sei riuscito a finire. Hai affrontato la tua malattia con coraggio, con umiltà ma , soprattutto , con dignità; quanti vicini di letto hai avuto in ospedale, spesso loro uscivano da quel calvario, noi, invece, ironicamente parlando, avevamo un vero e proprio abbonamento ma in ognuno di noi hai lasciato un ricordo speciale perché ad essere speciale eri proprio tu”.
Don Mario ha ricordato la figura del giudice Santoloci e ha parlato di un “uomo buono, dolce, semplice, umile, non ha sprecato un attimo della sua vita, al servizio degli altri – ha aggiunto il sacerdote – un uomo importante, viveva nella sua umiltà, nella sua semplicità e aveva di mira la vera giustizia, ce l’aveva incarnata, era connaturale alla sua persona e al centro della sua attenzione, del suo cuore, c’erano le persone semplici, i piccoli, gli ultimi, i poveri. Maurizio era un uomo buono, semplice, attento ai bisogni di tutti. Avevo preparato tante altre cose ma non riesco a dirle – ha concluso don Mario – dunque è bello pensare alla morte non come una sconfitta, una distruzione, una disfatta, perché non è così dietro questo mistero di dolore si nasconde la vita vera, quella luce che Gesù ha invocato dal Padre per coloro che lo rappresentano”.
“Mai avrei immaginato di trovarmi in questa situazione – ha detto il Presidente del Tribunale di Terni, Massimo Zanetti, ricordando il giudice Santoloci. Era un piacere stare con lui ed era facile essere suo amico. Maurizio è stato uno studioso senza essere un intellettuale, è stato impegnato a tutela degli ideali in cui credeva, in particolare quelli dell’ambiente, senza però mai correre il rischio del fanatismo ideologico; per quanto riguarda la sua attività di magistrato – ha aggiunto Zanetti – è evidente a tutti che l’ha fatta sempre con grande senso pratico, grande umanità , profondo sentimento di giustizia.”
“Ha operato in modo intelligente, onesto, in modo serio e continuo – gli ha reso omaggio l’avvocato Renato Chiaranti , a nome degli avvocati del foro di Terni e del foro di Perugia – dobbiamo dargli atto della onestà, della correttezza e dell’equilibrio che il dottor Santoloci ha manifestato nel suo lavoro. Gli aggettivi più veri che possono essergli attribuiti sono persona umile e persona semplice ma anche persona di grande valore. Il ricordo che noi abbiamo è quello di un magistrato vero al quale noi tutti abbiamo voluto bene.”
Ha preso poi la parola brevemente anche l’avvocato Massimo Carignani, che ha ricordato un messaggio inviatogli a novembre dal giudice, gravemente malato:”che la terra, per la qualità della quale ti sei sempre battuto , ti sia lieve”.