Circa 300 persone hanno partecipato ieri mattina a un corteo di protesta per sensibilizzare le istituzioni sulla situazione drammatica in cui versano due fabbriche del territorio, la Treofan a la Sangemini.
Un corteo che si è snodato lungo le vie del centro della città, partendo da piazza Ridolfi, sotto Palazzo Spada sede del comune di Terni per raggiungere un altro palazzo, palazzo Bazzani, sede della Prefettura dove una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto Emilio Dario Sensi.
In corteo a sostenere la protesta organizzata da segreterie territoriali e RSU di Flai e Filctem Cgil, Fai e Femca Cisl, Uila e Uiltec Uil, Ugl chimici, anche le rsu di altre aziende del territorio come Ast, Alcantara, Beaulieu, Eskigel, O-I Italy, Exolon Group, Novamont, oltre a numerosi politici, con il sindaco di Terni Leonardo Latini a sorregger lo striscione della Treofan.
Sotto Palazzo Bazzani tre dipendenti della Treofan si sono simbolicamente incatenati.
Al Prefetto Sensi sono state riportate le preoccupazioni e le ansie per oltre 200 lavoratori che rischiano di trovarsi sul lastrico. Jindal ha chiuso e messo in liquidazione lo stabilimento di Terni della Treofan e le speranze di poter riprendere l’attività sono ridotte al lumicino; per Acque Minerali d’Italia, invece, si è in attesa del piano concordatario ma la situazione è gravissima.