“Quando insieme al Ministro Franceschini abbiamo immaginato questa mostra abbiamo pensato di raccontare le ferite del terremoto, ma soprattutto la grande capacità di reazione e di ripresa che l’Umbria sa esprimere nelle avversità”. Parole pronunciate dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha partecipato alla inaugurazione, nel Museo nazionale della Rocca Albornoziana di Spoleto, della mostra “Tesori dalla Valnerina” che fino al 30 luglio proporrà ai visitatori 30 opere d’arte provenienti dalle chiese danneggiate dal terremoto e dal Museo della Castellina di Norcia, anch’esso chiuso per inagibilità. Presenti alla inaugurazione la Sottosegretaria ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, il Sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli, il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’Umbria, Luisa Montevecchi, il Direttore del Polo Museale dell’Umbria Marco Pierini, la Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Marica Mercalli, e l’Arcivescovo della Diocesi di Spoleto–Norcia Mons. Renato Boccardo.
“La sfida è stata dunque quella – ha aggiunto la presidente – di dare conto delle diverse fasi che hanno portato alla messa in sicurezza, al recupero e al restauro delle opere d’arte danneggiate. Ma anche di dire chiaramente che c’è un’Umbria che è in piedi, è visitabile in sicurezza ed il cui patrimonio è pienamente fruibile dai visitatori. Mentre da una parte si gestiva l’emergenza delle persone, dall’altra il sistema istituzionale si occupava degli interventi sul patrimonio storico ed artistico regionale. Sono stati oltre 4500 i beni recuperati grazie ad un lavoro sinergico che ha visto coinvolti soggetti diversi, dal Ministero alla protezione civile, dalle Forze dell’ordine ai vigili del fuoco, alla Guardia di finanza, tutti impegnati a preservare quanto rappresenta non solo un valore culturale ed artistico, ma identitario. Tutte le opere recuperate comprese quelle in mostra alla fine di questa delicata fase di ricostruzione, saranno ricollocate nei luoghi di provenienza. Penso – ha proseguito Marini – anche a quelle opere d’arte che sono oggetto di devozione e che danno il senso di appartenenza ad una comunità. ”.
La mostra espone sculture, dipinti, manufatti, oggetti di oreficeria, arredi e volumi sacri sapientemente recuperati e restaurati, che testimoniano la straordinaria ricchezza artistica di questo territorio inteso come un “unicum” nel contesto dell’arte umbra dal XIII al XVII secolo.
Nel corso del suo intervento la Sottosegretaria ai Beni culturali, Borletti Buitoni, ha evidenziato come “questa mostra rappresenta uno straordinario segno di speranza dopo l’immane tragedia del terremoto. In essa sono riportati nomi di luoghi che significano distruzione, ma che cominciano a rivivere attraverso le opere messe in salvo e restaurate, come ad esempio il crocefisso di Castelluccio. Sono segni di ripartenza e di una identità culturale che si comincia a ritrovare. Anche per altre Regioni colpite dal sisma – ha concluso – questa mostra rappresenta una luce di speranza in fondo al tunnel verso un nuovo futuro”.
La mostra è strettamente legata alla campagna di raccolta fondi per sostenere il restauro delle opere danneggiate dal sisma; è possibile contribuire alla raccolta fondi nella piattaforma web Starteed(https://valorecultura.starteed.com/it/lightquake). Durante il periodo di mostra, curata da Marica Mercalli, Antonella Pinna e Rosaria Mencarelli, con la produzione affidata a Sistema Museo, è inoltre possibile prenotare visite guidate al deposito di Santo Chiodo. Il 50% del ricavato contribuirà al finanziamento dei restauri delle opere d’arte danneggiate dal sisma.
Infine la “card” consegnata con il biglietto della mostra permette di ricevere agevolazioni in molti musei dell’Umbria (biglietti ridotti e sconti), indicate sul sito www.scoprendolumbria.it, affiancate da centinaia di proposte, itinerari e curiosità in grado di suscitare emozioni intense in chi le vive.
La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.30, lunedì dalle 9.30 alle 13.30; aperture straordinarie in occasione di eventi speciali, ponti e festività. Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura.