“Il carcere di Terni è diventato la pattumiera del centro Italia”.
Non usa mezzi termini Guglielmo Bizzarri segretario della Uil Pa, nel definire la situazione in cui versa la Casa Circondariale di Terni che oggi è stata oggetto di una conferenza stampa unitaria di Cgil, Cisl e Uil.
“Abbiamo ripetutamente denunciato, aggiunge, il problema della carenza di organici per la polizia penitenziaria e il sovraffollamento del carcere. Un sovraffollamento molto articolato perché a Terni non ci facciamo mancare nulla: mafia, camorra, ‘Ndrangheta, il 41bis, i pedofili e ultimamente ci sono anche i radicalizzati islamici. Tutto ciò genera una situazione esplosiva all’interno del carcere, ma come se niente fosse è stato annunciato l‘arrivo di ulteriori 60 detenuti comuni. Stanno già montando, in celle che misurano 3,5mx3,5m, la quarta branda. Inoltre i detenuti spesso compiono atti di autolesionismo o minacciano gli agenti di polizia penitenziaria per creare problemi. È una situazione non più gestibile. Un ulteriore allarme è costituito dal turismo di carattere malavitoso, in quanto le famiglie di detenuti con una lunga pena si spostano a Terni. Non solo la situazione è esplosiva all’interno del carcere, ma si sta creando un problema di carattere sociale anche all’esterno”.
Insomma, a vocabolo Sabbione ci sono veramente grandi difficoltà. L’organico di Polizia Penitenziaria è di 205 unità a fronte di 520 detenuti presenti, se non dovessero arrivare gli altri 60 già annunciati. Ci sono circa 50 detenuti a sezione, che sono 16, e spesso un agente da solo deve controllare due sezioni. Ma in carcere non opera solo la Polizia Penitenziaria.
“C’è anche il personale civile, sottolinea Giorgio Lucci della Fp Cgil, ossia 22 unità fra educatrici, amministrativi e contabili, oltre al personale sanitario che conta 12 unità fra infermieri, medici e fisioterapisti. Soprattutto il personale della USL Umbria 2, che è prevalentemente femminile, è continuamente sottoposto a rischio. Ogni infermiere pratica 200/300 terapie al giorno e lo fa senza scorta”.
“Delle nostre preoccupati abbiamo già parlato con il viceprefetto – afferma Riccardo Laureti della Fp Cisl – ma se non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi metteremo in campo iniziative importanti, manifestazioni di protesta e arriveremo anche a Roma per far sentire la nostra voce”.