Il Consiglio di Stato, sezione settima, ha accolto l’istanza cautelare del procuratore capo di Terni Alberto Liguori, contro la sentenza del Tar del Lazio, pubblicata lo scorso 2 novembre che aveva confermato la decisione assunta dal Consiglio superiore della magistratura nel gennaio del 2023, ovvero la “non conferma” di Liguori nell’incarico di procuratore di Terni.
In sostanza, ora la decisione dei giudici amministrativi di primo grado viene sospesa in attesa del giudizio di merito del Consiglio di Stato, con udienza fissata il prossimo 28 novembre per la discussione.
Si tratta dell’ennesimo capitolo di una vicenda articolata, quasi tutta incentrata sulla giustizia amministrativa.
Nel gennaio di quest’anno, come detto, il Csm aveva deliberato a maggioranza la “non conferma” di Liguori.
La richiesta di sospensiva di quel provvedimento da parte del magistrato era stata respinta a febbraio dal Tar del Lazio.
Ma poi ad aprile il Consiglio di Stato, nel ricorso dello stesso Liguori contro la decisione del Tar laziale, gli aveva dato ragione, ricollocandolo nel ruolo di procuratore capo di Terni.
Il 2 novembre il Tar del Lazio ha poi pubblicato la sentenza di merito che avalla la “non conferma” del Csm – che poi non si è più costituito in giudizio nei vari passaggi giudiziari – e ora il Consiglio di Stato sospende questa sentenza.
Liguori resta quindi al vertice di palazzo Gazzoli.