Il consiglio provinciale di Terni ha approvato oggi pomeriggio con il voto della maggioranza e quello contrario dell’opposizione le procedure di predissesto finanziario.
“La decisione – ha spiegato di Girolamo – è stata assunta dopo aver preso atto dell’impossibilità, nonostante gli sforzi fatti, di coprire il disavanzo di 4,5 milioni di euro”. La procedura prevede la presentazione entro 90 giorni al ministero e alla corte dei conti di un piano di rientro spalmato su 10 anni. “L’atto votato oggi – ha detto di Girolamo – tutela l’ente da eventuali procedure esecutive e ci consente di giungere ad un riequilibrio finanziario senza inficiare l’operatività dell’ente e la forza lavoro. La Provincia – ha ricordato sempre il presidente – si trova in questa situazione nonostante i conti in ordine, nessun ricorso ad anticipazione bancarie e il rispetto del patto di stabilità”.
“Aver tenuto fede a tutti i parametri finanziari – ha sottolineato il vice presidente Lattanzi – non è stato sufficiente, poiché i criteri per i tagli imposti dallo stato hanno pesato e ci hanno condizionato in maniera decisiva. Questa manovra ci consente di mantenere dignità istituzionale e operatività e di trasformare questa situazione in opportunità, grazie anche ai lavoratori della Provincia che in tutto questo tempo hanno mostrato sempre grande professionalità e disponibilità”. Di Girolamo e Lattanzi hanno anche annunciato il prossimo avvio del contenzioso giuridico con il governo per l’entità dei tagli ritenuti sovradimensionati rispetto ad un ente caratterizzato sempre da una buona amministrazione.
Hanno votato contro le opposizioni. Sergio Bruschini (Provincia Civica) ha posto l’accento sul mantenimento dei servizi e sulla salvaguardia dei posti di lavoro. “Vanno trovate – ha aggiunto – anche soluzioni adeguate per i dipendenti non ancora ricollocati. Su tutta questa vicenda – ha poi dichiarato – la Regione non ha fatto tutto quello che poteva fare. La Provincia di Perugia ha chiuso il bilancio e stava peggio di quella di Terni”.
Secondo Manuela Beltrame (Provincia civica) “questa manovra ricadrà sulle tasche dei contribuenti, oggi la Provincia è un ente che non serve più”.