Di arte si è sempre interessato, tra l’altro gestiva la ricerca e l’acquisto di capolavori classici e contemporanei per dell’azienda del fratello che è Stefano Gabbana di D&G. Poi ha ripreso la macchina fotografica ed ha girato il mondo immortalando angoli di città: New York, San Pietroburgo, Dubai, Milano, Torino e tante altre. Maurizio Gabbana si ritiene un cittadino del mondo e dove va fotografa con “uno sguardo non distratto ma dando il giusto tempo al tempo. La mia ricerca non si ferma al punto di vista architettonico, fotografo anche le nuvole che scandiscono il tempo, gli alberi che scandiscono le stagioni. Si vedono poco gli uomini perché loro sono interpretati, fanno parte delle architetture che loro stessi hanno costruito”
A Terni Maurizio Gabbana è arrivato per presentare la prima edizione della sua monografia dal titolo “Con la luce negli occhi”, edita da Skira. Evento che si è tenuto presso la Biblioteca Comunale con il sostegno dell’Accademia Rousseau e dell’Associazione Culturale Ponte degli Artisti, che ha visto la presenza di un numeroso pubblico coinvolto dal fotografo in un dialogo aperto.
La relatività e poliedricità del punto di vista, come sottolineato dalla scrittrice ed esperta d’arte Marta Lock e la tecnica vicina al Futurismo capace di accelerare e plasmare il tempo, come esposto dal critico d’arte Giorgio Vulcano, sono i tratti distintivi di Maurizio Gabbana che esorta l’osservatore a rallentare il ritmo e fermarsi a cogliere l’attimo, il momento presente, prendersi tempo e respirare per ammirare la realtà che lo circonda.
Le immagini del catalogo “Con la luce negli occhi”, si legge in una nota, sono frutto di un’attenta ricerca al dettaglio, volta a voler scoprire cosa si genera dalla realtà così come percepita dall’occhio umano e che può assumere forme e volumi completamente differenti a seconda dell’angolatura da cui la si guarda.