Questa mattina, per un’ora e più, il consiglio comunale di Terni si è aggrovigliato sull’utilizzo dello stadio Libero Liberati grazie (o a causa) di un atto di indirizzo firmato dai consiglieri del gruppo misto Primieri e Trippini. I proponenti chiedevano la riapertura del glorioso stadio per i concerti dei grandi artisti.
E qui si è volato sulle ali della memoria. Il consigliere Masselli ha ricordato i concerti di Baglioni, dei Pooh e di Umberto Tozzi. Il consigliere Spinelli quelli di Guccini e Vasco Rossi. Il vice sindaco Corridore ha parlato di numeri per provare a spiegare il perché non si fanno i grandi concerti. “Perché – ha detto Corridore – all’epoca lo stadio poteva contenere 45 mila spettatori, scesi poi a 38 mila, quindi a 20 mila, fino, per motivi di sicurezza, ai 13 mila odierni”. Capienza insufficiente per coprire le spese di un grande concerto. “Per portare Renato Zero – ha detto – ci vogliono 300 mila euro”.
Comunque l’atto firmato Primieri-Trippini è irricevibile perché c’è un concessionario della struttura ed è la Ternana, semmai ci si deve rivolgere alla Ternana per organizzare spettacoli allo stadio e non al comune di Terni.
Se il vice sindaco lo ha detto con toni pacati, non altrettanto ha fatto il sindaco Bandecchi che l’ha presa sul personale e ha replicato per le rime: “non c’è da riaprire un beato cazzo – ha urlato al microfono Bandecchi – perché lo stadio non è mai stato chiuso. Voi me lo dovete spiegare perché io non lo capisco e non capisco perché stiamo discutendo di questo argomento. Andate a cagare”.
Per inciso, la presidente del consiglio, Sara Francescangeli, lo ha anche espulso dall’aula ma lui si è rifiutato di uscire: “non esco, finché ci sono gli imbecilli che vogliono riaprire quello che è già aperto io non esco. Non esco”. La Francescangeli, allora, ha sospeso la seduta.
Alla ripresa si è votato il rinvio in commissione dell’atto, rinvio che è stato bocciato con 19 voti contrari, 9 favorevoli e 3 astenuti.