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“Ci sarà il bonus cultura non appena metteremo una toppa, una piccola dimenticanza che hanno fatto i miei predecessori , che si sono dimenticati di fare la norma che ci permette di spendere il bonus cultura.Le risorse ci sono e le spenderemo tutte non come in passato, che avanzavano”.
Lo ha detto il ministro dei beni e delle attività culturali, Alberto Bonisoli che, ieri sera, ha partecipato a Terni a una manifestazione elettorale a sostegno della candidatura di Thomas De Luca a sindaco di Terni, per il Movimento 5 Stelle.
Il ministro, poi, rivolgendosi alla folta platea presente nella sala convegni dell’Hotel Valentino ha precisato come è nata la polemica intorno al “Bonus Cultura”:”io non ho detto che lo volevo cancellare, ho detto semplicemente che non mi convince.” Il ministro l’ha definito una “mancetta elettorale”.
“Poi, era venerdì sera, arriva il parere del consiglio di stato che abolisce la 18 app. E perché l’ha abolita? perché il governo precedente ha sbagliato a fare la legge.Ovvero, hanno messo i soldi ma non hanno fatto la legge che permette di spenderli.E se ne sono accorti oggi quando in realtà la scadenza per la 18 app è il 30 giugno. Io – ha aggiunto il ministro Bonisoli – ho preso un provvedimento, farò quella leggina che non hanno fatto gli altri.La porto al prossimo consiglio dei ministri, faremo un decreto legge e così potremmo spendere i soldi. Tutto ciò – ha sottolineato il ministro – perché sono serio e faccio il servitore dello Stato e se il governo fa una promessa, io quella promessa la mantengo, anche se non era il mio governo.”
Il Bonus cultura consiste in 500 euro da spendere in prodotti culturali peer tutti i 18enni italiani. Il ministro ha ripetuto che così come è concepito non gli piace e che quindi intende modificarlo, “metterci le mani.”
Il ministro Bonisoli si è detto “grillino” e nel Movimento “ho trovato valori veri, di quelli pesanti che hanno a che fare con la vita delle persone”. “Il Movimento – ha aggiunto ancora il ministro – è l’unica forza politica che mette al centro la qualità della vita delle persone e io sono disposto a tutto, qualsiasi sia il mio ruolo ed è la ragione per cui se qualcuno ci mette la faccia e vuole fare il sindaco di Terni, io gli do una mano perchè e una cosa importante, per me, per tutti.”
Bonisoli ha ricordato che erano almeno 10 anni che non veniva a Terni.Lo aveva fatto per un convegno della Thyssenkrupp ed è stato molto contento di tornare.
“Faccio parte del governo del cambiamento – ha detto Bonisoli – slogan che significa due cose:la prima avere chiaro in mente le priorità politiche che sono quelle legate alla qualità della vita delle persone. Vi assicuro che non è una cosa scontata.Il secondo aspetto che più mi piace è il modo con cui lo voglio fare.Questo è un paese che deve riscoprire la concertazione, deve riscoprire il coinvolgimento della gente. Se si impone dall’alto una scelta, giusta o sbagliata che sia, si fa un atto di imperio e la cosa ti torna indietro.Pensate a quello che è successo negli anni scorsi e pensate ad esempio ciò che è successo con la Buona Scuola. Non entro nel merito ma sicuramente se il modo in cui è stata realizzata fosse stato più graduale , coinvolgendo la gente, ascoltando ciò che le persone dicevano, la cosa sarebbe andata in un’altra maniera.”
Bonisoli non ha voluto fare commenti sul risultato elettorale ottenuto dal Movimento 5 Stelle alle amministrative del 10 giugno:”aspettiamo l’esito dei ballottaggi” – ha detto. Ha detto di non sentirsi ostaggio di Salvini:”vi pare che abbia la faccia dell’ostaggio?” In sala ha ammesso che “in queste ultime due settimane abbiamo comunicato poco, confrontato con qualcuno in felpa.”
A dare sostegno alla candidatura di Thomas De Luca era presente anche il sottosgretario all’ambiente Salvatore Micillo.