Entro i limiti tutti e tre i punti campionati sul lago di Piediluco da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. Il monitoraggio delle acque del Lago Trasimeno e del Lago di Piediluco è stato eseguito gli scorsi 20 e 21 luglio. I campioni per le analisi microbiologiche sono stati prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I campioni prelevati sono stati analizzati dal laboratorio certificato EuroLab s.a.s di Torgiano. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
“Con le analisi della Goletta dei Laghi vogliamo mettere in luce situazioni critiche che sfuggono ai controlli tradizionali – dichiara Maurizio Zara, Presidente di Legambiente Umbria– infatti le foci dei torrenti, gli scarichi e le canalizzazioni che arrivano al lago, sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta spesso all’insufficiente depurazione degli scarichi civili. Ed è quello che hanno confermato anche quest’anno i campionamenti della tappa umbra. Situazioni spesso cronicizzate, che segnaliamo ormai da anni, che devono essere affrontare con urgenza, per garantire che la qualità dell’acqua sia all’altezza degli standard imposti dalle Direttive Europee e delle aspettative di residenti, turisti e attività economiche locali. Se vogliamo preservare i nostri laghi, l’azione delle amministrazioni e dei cittadini deve andare nella stessa direzione, ossia verso una migliore efficienza degli impianti di depurazione e una maggiore diffusione di stili di vita più sostenibili”.
Sul lago di Piediluco i punti campionati sono tre: alla foce del Rio Fuscello, il canale a sinistra del rio Medio Nera, presso il braccio Ponticellie il Velinoall’ingresso a lago. Tutti e tre sono risultati entro i limiti di legge. Per i campionamenti è stato fondamentale il coinvolgimento del comitato pescatori No kill che ha messo a disposizione un’imbarcazione.
Sebbene il lago di Piediluco superi la prova microbiologica i problemi, anche questi ormai cronici, permangono.
“È importante contenere l’eutrofizzazione del lago, riducendo quindi la quantità di sostanze organiche provenienti principalmente dall’industria agricola e dalla troticoltura – sottolinea Gianni Di Mattia del circolo Verde Nera di Legambiente – vanno inoltre monitorati e mitigati gli effetti dell’escursione del livello del lago che dipendendo dalla sua natura di bacino idroelettrico e che possono causare smottamenti e minare la stabilità del centro abitato di Piediluco. Esiste dal 2007, il piano Stralcio, una serie di provvedimenti rivolti prevalentemente ad orientare l’azione degli enti territoriali del bacino e che prevede la collaborazione tra la Lazio e Umbria per affrontare il problema di eutrofizzazione del lago. È evidente però che il Piano è finito, dimenticato in qualche cassetto, visto che di fatto, non è mai partito. Occorre impegno di tutti affinché il lago di Piediluco – conclude Di Mattia – diventi un laboratorio di rilevanza nazionale per una corretta gestione, garantendo una produzione energetica rinnovabile ma al contempo una corretta gestione della risorsa acqua, con interventi di lotta all’inquinamento, di fruizione turistica e sportiva condivisi con le comunità del territorio”.