“Non si può parlare dei poveri se non si sta con i poveri. Non si può capire la storia se non la si vede con gli occhi dei poveri. Un giorno mentre rientravo da un campo nomadi ho incontrato mia madre e le ho detto, sto rientrando dal campo dei nomadi e sto veramente bene e lei mi ha risposto – Non vedo come tu possa stare bene se non con i poveri”. Sono nato povero e con i poveri devo rimanere, gustando con loro il sapore della vita”.
Il racconto è di monsignor Francesco Soddu, fino ad oggi direttore nazionale della Caritas e dal 5 gennaio vescovo di Terni-Narni-Amelia, reso nell’intervista ad “Adesso”, la rivista dell’Istess, in occasione della sua ordinazione.
Lunedì 3 gennaio mons. Soddu si presenterà alla stampa ternana.
“Che cosa ho capito della diocesi di Terni? Non lo so, ma una cosa l’ho capita: sento già di amarla e non vedo l’ora di iniziare! E un’altra ce l’ho chiara, e cioè che non intendo lavorare da solo”.
Il numero di “Adesso” dedicato all’avvicendamento in Diocesi è ormai una tradizione che risale al 2000, quando – su richiesta dell’allora vescovo uscente Franco Gualdrini – fu realizzato uno speciale dedicato al nuovo vescovo Vincenzo Paglia, distribuito all’ingresso solenne in Diocesi. Analogamente, nel 2014 fu realizzato un numero interamente dedicato all’arrivo di padre Giuseppe Piemontese, allora custode del santuario di San Giuseppe da Copertino.
RIferendosi alla sua visita a Terni in occasione dell’ampliamento dell’emporio di via Vollusiano quando, sia egli stesso che l’allora amministrator apostolico, Mons. Ernesto Vecchi furono contestati da un gruppo di cittadini, il nuovo vescovo di Terni ha detto: “Ricordo che raccomandai di non essere scoraggiati o scandalizzati, perché la storia della Caritas ci insegna che tutte le opere più importanti nascono con una grande criticità per poi diventare – con il tempo – dei fiori all’occhiello, e i fatti mi hanno dato ragione”.