“Bisogna tornare rapidamente alla normalità”.
Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo a Norcia, per la sua terza visita nella città colpita dal terremoto.
Poco prima il presidente ha visitato il quartiere Sae dove abitano ancora alcune famiglie e ha scambiato un saluto con i residenti dai quali è stato accolto con affetto.
Il sindaco di Norcia Alemanno che accompagnava Mattarella insieme alla presidente della giunta regionale Tesei ha invitato una delle residenti , la signora Carla, a rivolgere una richiesta al Capo dello Stato e lei gli ha semplicemente detto: “rivoglio la casa”.
Mattarella ha risposto: “ha ragione. Domanda elementare ma fondamentale, ha ragione, assolutamente”.
“Questo territorio è stato profondamente ferito in un’ area vastissima – ha poi detto il Presidente della Repubblica – Il lavoro di ricostruzione è di grande impegno, ottenendo risultati importanti ma con la consapevolezza che c’ è tanto ancora da fare. A questo poi si è aggiunta la gravità della pandemia, queste zone hanno sofferto più di altre”.
“La sua presenza qui oggi, signor presidente, ci dà lo slancio necessario a rinnovare l’impegno e intensificare ogni sforzo per garantire il completamento del percorso di ricostruzione e rinascita che i cittadini di questi territori, feriti ma ricchi di storia, risorse e bellezza, hanno diritto di vedere realizzato nel più breve tempo possibile”. Lo ha detto il commissario all’emergenza terremoto, Giovanni Legnini, salutando il Presidente della Repubblica.
“Mi unisco ai sentimenti di gratitudine a lei rivolti per aver inteso avviare proprio qui a Norcia, nel cuore del cratere del Centro Italia, il nuovo ciclo delle sue visite istituzionali – ha aggiunto Legnini – si tratta di un gesto denso di significato, che rinsalda la fiducia nelle Istituzioni, in uno dei processi di ricostruzione più complessi degli ultimi decenni. In questi due anni – ha detto ancora il commissario – il nostro Paese, al pari di molte altre nazioni, ha vissuto le difficoltà della grave crisi pandemica, che ha portato via troppe vite, costretto a restrizioni, causato crisi economica e molte solitudini. Nei luoghi colpiti dal terremoto la sofferenza è stata ancor più intensa, perché ad emergenza si è aggiunta nuova emergenza; e cittadini, imprese, amministratori locali hanno affrontato sacrifici senza precedenti”.
“È un vero onore per la nostra comunità regionale ricevere oggi la sua visita e siamo orgogliosi che per la prima uscita del suo nuovo mandato abbia scelto proprio Norcia – ha affermato Donatella Tesei. Norcia, e i territori circostanti, mostrano ancora alcune delle ferite del sisma del 2016, ma al tempo stesso rappresentano anche il simbolo della rinascita e della ripartenza. L’accelerazione che la ricostruzione ha avuto negli ultimi due anni è tangibile, risultato dell’attenzione e della cura che abbiamo rivolto alla zona del cratere. In questi luoghi, colpiti nel profondo – ha aggiunto la presidente – la ricostruzione non è, e non può essere solo quella materiale. Ve ne è infatti una che richiede ancora più lavoro e tempo, che riguarda la rigenerazione della comunità. La capacità di intercettare con i nostri progetti i fondi Pnrr è stata di fondamentale importanza”.
“Le popolazioni colpite dal sisma, così come già successo in passato, non si sono inchinate, ma asciugando le lacrime hanno rialzato con coraggio la testa ed è fondamentale continuare a far sentire loro la vicinanza delle istituzioni, a tutti i livelli. Vicinanza testimoniata con forza oggi dalla presenza del presidente della Repubblica – ha detto ancora la Tesei che ha ricordato anche i “due anni straordinari, dove siamo stati messi a dura prova dall’emergenza pandemica dalla quale stiamo uscendo grazie all’ apporto di tutti”.
“A tal proposito – ha detto – voglio ringraziare anche la collaborazione dell’ Esercito italiano che proprio in questi luoghi è stato fondamentale per riuscire ad intervenire tempestivamente con le vaccinazioni”.
Il Presidente della Repubblica ha fatto un cenno anche a quanto sta avvenendo in Ucraina. ” “Una nuova tragedia si è abbattuta sull’Europa, con violenza e non su un solo paese ma sull’ intera Europa mettendo pericolo pace e liberta. E questo riguarda ciascuno di noi. Oggi si tratta dell’Ucraina, domani non si sa di quali obiettivi. Non possiamo accettare che la follia della guerra – ha detto Mattarella – distrugga quello che i popoli dell’ Europa hanno costruito. Non ci si è limitati a risollevarsi dalle guerre fratricide del passato ma è stato fatto un grande sforzo per realizzare un mondo di reciproco rispetto e collaborazione. Un mondo che non intende veder calpestati i principi della convivenza”.