“La scelta del miglior contraente ha un principio costituzionale, anche europeo, deve essere effettuata attraverso una selezione pubblica. Lo dice la legge, comunitaria e nazionale: ogni qualvolta si attinge ad un professionista esterno alla Pubblica Amministrazione, si deve fare una scelta comparata per individuare il migliore collaboratore che possa servire con professionalità la Cosa pubblica”.
Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori , durante la conferenza stampa in cui gli inquirenti hanno fatto il punto sull’indagine che ha portato ai domiciliari l’assessore Piacenti D’Ubaldi, l’amministratore unico di Terni Reti, Vincenzo Montalbano e il commercialista-consulente del Comune di Terni, Roberto Camporesi.
“Il periodo esaminato – informa il procuratore – è quello che va dal 2012 fino al primo semestre del 2017. E venuto fuori che le procedure indicate dalla legge nazionale e da quella europea, a Terni non hanno avuto adeguata applicazione” e per scoprirlo gli inquirenti non sono dovuti ricorrere a intercettazioni telefoniche o ambientali bensì è stato sufficiente mettere le mani sul server del commercialista, in quel di Rimini. E sono venute fuori le e-mail che comprovavano il disegno criminoso.
“Le società interessate sono la Farmacie s.r.l e la Terni Reti s.r.l. , questo professionista (Camporesi , n.d.r.) ha interagito con professionalità tecniche e politiche del Comune di Terni, ha preparato tutti gli atti comunali, tutte le determine, tutte le delibere di giunta, il contratto di servizio, il contratto di appalto, lo statuto, l’atto costitutivo, tutto confezionato nella città di Rimini che poi, mani sapienti di alcuni dirigenti comunali, hanno veicolato nelle delibere comunali”. Ciò implica che vi siano altre persone indagate, oltre alle 3 persone finite ai domiciliari.
Il Procuratore ha fatto capire che l’inchiesta potrebbe allargarsi, “noi non ce lo auguriamo”, ha precisato.
“Il commercialista di Rimini – ha ribadito il procuratore – predisponeva prima gli atti e poi otteneva, non l’incarico, che non c’è mai stato, ma il pagamento della prestazione professionale.” E qui il Procuratore fa riferimento alla trasformazione della società Azienda Speciale Farmacie Comunali in Farmacia Terni s.r.l.
Per quanto riguarda Terni Reti, invece, solo in un caso c’è stata la selezione pubblica attivata correttamente, solo che al primo incarico ne sono seguiti altri.”L’anno successivo, per svolgere altra attività, attingendo all’esterno, va dato un incarico nuovo, con selezione pubblica”. Cosa che Terni Reti, nel 2016 e nel 2017, non ha fatto affidandosi sempre allo stesso consulente.
“La Procura di Terni , per questo primo step di indagini, condotte con scrupolo e serietà professionale, documentando la vicenda e non interpretandola o rappresentandola, ha carteggio in tempi sospetti della predisposizione del bando, da parte del commercialista, lo ha confezionato, la giunta lo ha mutuato,senza un atto formale, ha chiesto al consiglio comunale di approvare la trasformazione (della società delle farmacie, nd.r.) , il consiglio comunale ha dato mandato di scegliere il miglior consulente per fare questo scegliendo il migliore con una pubblica selezione, è questo il mandato politico ricevuto dall’assessore e dal dirigente di settore, tutto questo non è accaduto – spiega ancora il procuratore Liguori- perché era già stata predisposta tutta la documentazione e, successivamente, è stata veicolata come se fosse stata predisposta dall’organo tecnico”.
Tutto questo porta al reato della turbativa d’asta.
Insomma , a Camporesi, non si sa perché, veniva affidata l’esternalizzazione illecita di un importante settore dell’amministrazione comunale ternana in assenza di qualsivoglia procedura selettiva ad evidenza pubblica.
In totale l’inchiesta ha riguardato 6 episodi di illecita scelta del consulente esterno, accertati in un arco di tempo fra il 2012 e il 2017 con un impegno di spesa stimato in oltre 150 mila euro.
Dopo 4 ore di interrogatori, il GIP del Tribunale di Terni ha confermato la misura degli arresti domiciliari sia per Vincenzo Montalbano (Terni Reti) che per l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi.
Ha però consentito che l’assessore possa svolgere la sua attività di commercialista durante il normale orario lavorativo. Anche Montalbano ha visto attenuata la misura restrittiva. Infatti, potrà uscire di casa tre le ore 9 e le ore 13, a Terni. Avrà, invece, piena libertà di movimento nella sua città di origine, Mazara del Vallo, dove si recherà nei prossimi giorni. Montalbano si è dimesso dalla carica di amministratore unico di Terni Reti.
Si è in attesa dell’esito dell’interrogatorio per rogatoria del commercialista Roberto Camporesi.
Alla conferenza stampa hanno preso il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore, Marco Stramaglia, il questore di Terni, Antonino Messineo, il comandante della guardia di finanza, il colonnello Massimiliano Giua, il tenente colonnello, Fabrizio Marchetti e il capo della squadra mobile di Terni, Davide Caldarozzi.
LA PROCURA NON E’ CONTRO I LAVORATORI
A margine della conferenza stampa su questa inchiesta il Procuratore è tornato alla vicenda primaria, l’operazione denominata “Spada” , quella degli appalti comunali.
Il procuratore si è detto amareggiato per aver letto che a causa della attività giudiziaria si sono persi dei posti di lavoro a Terni. In modo particolare ha fatto riferimento alle cooperative B che occupano persone svantaggiate.
Come si sa nell’inchiesta denominata Spada sono finiti proprio gli appalti del Comune di Terni con dei requisiti specifici del tipo che ad alcuni di essi potevano partecipare solo cooperative che avevano tra i loro assunti persone svantaggiate escludendo automaticamente tutte le altre.
“Qualunque azienda, nazionale ed europea che partecipa a una bando, qui a Terni, per la ristorazione piuttosto che per il verde pubblico , per il regolamento di cui si è dotato il Comune di Terni, sarà obbligata ad assumere gli svantaggiati. Entra nel contratto direttamente, non c’è bisogno di metterlo come requisito nel bando. Questo è un fiore all’occhiello della Procura che rappresento e lo spiego meglio:il dato umano ci rappresenta, i diritti sociali sono al primo posto. Oggi il Comune di Terni fa dei bandi dove non compare più questo requisito perché anche la cooperativa romana, siciliana, calabrese, marchigiana o ligure, aggiudicandosi l’appalto, dovrà assumere gli svantaggiati. Io ricevo lo stipendio dai cittadini ternani, per i quali amministro giustizia e voglio che sappiano che le inchieste le facciamo non contro gli operai o i dipendenti ma per la legalità che nulla ha a che fare con le commesse di lavoro o gli appalti nuovi”.