A Terni opera da anni un’associazione che fa dell’aggregazione e dell’inclusione gli elementi fondanti della propria attività. Si chiama Demetra ed opera negli ambiti dei processi partecipativi, della rigenerazione urbana, delle arti contemporanee e performative. L’associazione ha riqualificato una vecchia scuola di campagna, che è ormai prossima alla città, per fondarvi il “Centro di Palmetta”, luogo multifunzionale, spazio culturale e residenza artistica conosciuta internazionalmente. Qui si svolge un progetto particolare di cui ci parla Caterina Moroni.
“Il progetto “Orto 21” ormai da tre anni è una delle attività principali dell’Associazione Demetra. È un progetto di inclusione sociale di detenuti. “Orto 21” prende spunto proprio dall’ordinamento penitenziario: l’articolo 21 recita che i detenuti possono uscire per lavorare o studiare e in questo caso sono qui proprio per svolgere un tirocinio formativo retribuito. Questa è l’occasione per prendersi cura di questo spazio che è uno spazio pubblico, comunale, noi siamo qui grazie a un patto di collaborazione con il Comune di Terni. I due detenuti sono qui tutte le mattine, dal lunedì al sabato, insieme chiaramente agli operatori dell’associazione ma anche ad agronomi e tutor che li seguono nell’attività e si occupano della manutenzione del verde, hanno appreso a utilizzare gli strumenti propri per la per la cura del verde. Si prendono anche cura di un orto che in parte è un orto normale e in parte è un orto sinergico. Quest’ultimo è dimostrativo perché le dimensioni sono chiaramente piccole. Un orto sinergico è un orto che si nutre da solo di quello che c’è nel terreno, che sicuramente non ha un intervento prepotente dell’uomo, anzi, per niente, è un orto che utilizza se stesso quindi quello che c’è nel terreno per nutrirsi. Ho avuto l’occasione di osservare e di mettere mano nell’attività e la cosa più interessante è che ha un enorme parallelo con la vita di tutti i giorni: si basa sulle consociazioni, quindi delle specie vicine si aiutano mentre altre invece si possono danneggiare. Poi è un orto che richiede poca acqua e nel mondo a cui stiamo purtroppo andando incontro molto velocemente anche questo è decisamente importante. Per questa edizione del progetto “Orto 21” oltre alla manutenzione di questo spazio esterno i detenuti beneficiari si sono occupati di ripristinare e manutenere delle opere artistiche. A settembre/ottobre dello scorso anno abbiamo avuto l’occasione di accogliere qui nove artisti che sono stati selezionati attraverso un bando per creare proprio delle opere site specific di arte ambientale, quindi di arte che si va ad inserire in un contesto, in un paesaggio. Anche in quel caso questi artisti hanno lavorato proprio a stretto contatto con i beneficiari che c’erano allora, le hanno costruite insieme, si sono aiutati, si sono confrontati su questo concetto che probabilmente per chi si trova in una situazione di reclusione può essere veramente molto assurdo, quello di realizzare un’opera d’arte, invece abbiamo visto che è stato molto utile sia per la contaminazione tra loro per favorire il dialogo per sentirsi utili, per sentire che gli vengono date delle delle responsabilità anche. Così in questa edizione si stanno occupando di ripristinarle perché l’idea è quella che possano fare un po’ da guida in questo parco e raccontare le opere che sono sparpagliate qui. Molte sono già state risistemate e presto inviteremo tutta la cittadinanza a vederle e a fare un giro con noi.”
Purtroppo dallo scorso anno l’Associazione Demetra si prende cura e realizza attività esclusivamente nell’area verde esterna del Centro di Palmetta, poiché la gestione dello stabile in cui l’associazione ha svolto lavori di riqualificazione e attività per 15 anni, resta una questione ancora irrisolta.
Ma Demetra fa anche tanto altro.
“Questa Associazione è attiva a Terni ormai da più di 15 anni – prosegue Caterina Moroni – e svolgiamo diversi tipi di attività, principalmente che hanno a che fare con l’aggregazione giovanile, ma anche intergenerazionale, attività di sostegno alla creatività, siamo molto conosciuti e attivi, per esempio, nell’ambito delle residenze artistiche. L’associazione oltre alle attività che svolge qui nel Centro di Palmetta si è occupata e si occupa tutt’oggi di altre attività che sono più nomadi e anche probabilmente più visibili perché questo è un lavoro goccia a goccia, di ogni giorno, al quale noi teniamo moltissimo perché pensiamo che sia veramente fondamentale, però ci sono state delle attività, degli eventi per i quali siano stati più conosciuti e più visibili quali per esempio il “Concerto dai balconi” il progetto “Ex” che sono delle attività che abbiamo fatto, mai da soli, ma sempre con una rete di partner. Si tratta di attività di cosiddetta rigenerazione urbana che per noi non è decoro, ma è proprio andare a lavorare con le persone, come facciamo qui, quindi con la partecipazione. Andiamo in un posto e lavoriamo con loro per creare un evento, una manifestazione che è soltanto la parte più evidente di tutto il percorso che c’è dietro e che dà chiaramente l’occasione di creare legami, di incontrarsi, di capire e fare una sorta di analisi del bisogno di quello che effettivamente in questo momento occorre.”