Andrea Piccioni è un dirigente medico strutturato al Dipartimento di Scienze dell’Emergenza, Anestesiologiche e della Rianimazione della Fondazione Policlinico A.Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma diretta dal Prof. Francesco Franceschi.
Da fine febbraio quando progressivamente è iniziato il diffondersi della pandemia Covid-19, è coinvolto in prima linea al Pronto Soccorso.
Un‘esperienza unica -dichiara Andrea Piccioni- che sta profondamente cambiando il nostro Paese e a maggior ragione la sanità italiana costretta a combattere ogni giorno la dura battaglia contro il virus. Il nostro estenuante lavoro-prosegue- è gravato da rischi professionali importanti in un atmosfera di grande passione, turni estenuanti di sacrificio fisico e mentale.
E’ giornaliero assistere a drammi personali di gente malata e isolata costretta a respirare con ventilatori o ossigeno ad alti flussi.
Noi medici siamo protetti da dispositivi di sicurezza come mascherine chirurgiche, FFP2 o FFP3, a seconda delle procedure che dobbiamo praticare, vestiti con tute ermetiche, guanti, occhiali e tutto il necessario previsto dalle normative nazionali lavorando tante ore e sopportando un peso fisico e morale non indifferente”.
–i numeri ad oggi –E’passata una settimana dall’apertura del Covid II presso la Columbus, secondo centro regionale di riferimento, dopo l’ospedale Spallanzani di Roma, che ci vede sempre più in prima in linea dall’inizio di questa emergenza, cambiando la fisionomia del nostro ospedale e modificando radicalmente il lavoro e le nostre vite come operatori sanitari e come cittadini.
Al momento 500 pazienti circa sono ricoverati con questi sintomi, di cui 240 pazienti sono accertati COVID positivi e circa 50 sono assistiti in terapia intensiva.
“Al Gemelli ci stiamo facendo carico di circa il 20% dei pazienti COVID positivi di tutta la regione Lazio. Fino ad oggi sono 13 i nostri colleghi affetti da COVID19 e fortunatamente tutti in buone condizioni di salute, a loro va il nostro più sentito ringraziamento e tutta la nostra vicinanza personale e istituzionale”.
In conclusione,Andrea Piccionisi augura,”che la situazione pandemica presto possa cambiare e continuiamo ad invitare tutti i cittadini a rimanere a casa per proteggere loro stessi e soprattutto le persone più a rischio come gli anziani o malati cronici.
Ciò aiuterà anche noi medici, infermieri e operatori sanitari a gestire meglio le risorse che abbiamo con assoluta parsimonia, diligenza e previdenza. Ovviamente sono vicino anche alla mia Regione e alla città d’origine, Terni, di cui vado orgoglioso.”
Andrea Piccioni spera di riabbracciare presto la sua città, i suoi amici e i suoi parenti, virtualmente saluta tutti con grande affetto, #tuttoandràbene e dobbiamo essere i primi a crederci”.