Una evasione da film dal carcere di Opera, a Milano. L’autore è il 41enne Toma Taulant, in passato già protagonista di tre tentativi (riusciti) di scappare dalle case circondariali. Questa volta ha utilizzato il più classico degli schemi: detenuto nel settore di massima sicurezza, nel corso della notte tra sabato e domenica, il cittadino albanese è riuscito a darsi alla fuga dopo avere segato le sbarre di ferro e utilizzato delle lenzuola annodate per calarsi dalla cella dove stava scontando una pena che scade nell’ottobre del 2048 legata ad una serie di reati tra cui anche rapine.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo ha raggiunto il muro di cinta della struttura, alto sei metri, riuscendo a scavalcarlo per poi darsi alla fuga nel cuore della notte.
Taulant è ora ricercato su tutto il territorio nazionale e non solo.
Nel suo curriculum ci sono altri quattro clamorosi episodi di evasioni. L’ultima risale al febbraio 2013: insieme ad un altro detenuto, riuscì a scappare dal carcere di Parma. Il suo compagno di evasione – che stava scontando una pena all’ergastolo – venne poi ucciso da un gioielliere nel corso di una rapina in una villa nel novembre del 2015.
La sua prima evasione, invece, risale al 2009 e in quel caso la fuga avvenne dalla casa circondariale di Terni.
Il detenuto albanese scavalcò il muro di cinta di Sabbione, mentre altri detenuti stavano giocando a pallone, e fece perdere le sue tracce.














