In Umbria, dopo un picco a gennaio e febbraio (rispettivamente +34% e +34,4% sui rispettivi mesi del 2021), il trend di crescita delle assunzioni è sceso drasticamente a +14,6% a marzo, per risalire un po’ (+18%) ad aprile e calare seccamente a +5,9% previsto per maggio. Un dato quest’ultimo, che è nettamente inferiore a quello, pur non entusiasmante (+14%), della media nazionale.
È quanto emerge dai nuovi dati del Sistema Informativo Excelsior – curato da Unioncamere-Anpal – relativi alle previsioni di entrate al lavoro nel mese di maggio per quanto riguarda le imprese industriali e dei servizi. Questi dati si basano su un ampio e continuo monitoraggio del sistema imprenditoriale: 110mila le aziende coinvolte, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.
Quindi in Umbria a maggio sono previste dalle imprese 5mila 210 assunzioni (nel trimestre maggio-luglio ne sono previste 17mila 780), contro le 4mila 920 di maggio 2021 (+290). In Italia a maggio 444mila, contro le 389mila 610 di maggio 2021 (+54mila 390).
A maggio 2022 le assunzioni previste scendono a 1.300, rispetto alle 1.950 di maggio 2021 (-650 ingressi al lavoro), pagando un forte dazio alle incertezze determinate dalla guerra in Ucraina. In crescita invece i servizi (3mila 900 assunzioni, +930 su maggio 2021).
Per quanto riguarda il trimestre maggio-luglio il calo delle assunzioni nell’industria – sempre rispetto allo stesso trimestre 2021 – si allarga a -1.030, mentre quello dei servizi sale a +3mila 650, trainato soprattutto dalla ripresa della filiera turistica.
Dal report di Excelsior relativo agli ingressi al lavoro a maggio emerge anche che nel 21% dei casi saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 79% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Le assunzioni si concentreranno per il 75% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti e in 44 casi su 100 le aziende prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Il 16% degli ingressi sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (18%), mentre per una quota pari al 32% interesseranno giovani con meno di 30 anni.
Quanto ai laureati, saranno interessati dal 12% delle assunzioni delle imprese umbre, che per una quota pari al 61% delle entrate chiedono esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
Infine, le aziende della regione che prevedono assunzioni sono pari al 12% del totale.