Sul tema dell’immigrazione il Festival Popoli e Religioni, in collaborazione con la Caritas di Terni e l’associazione di volontariato, “San Martino”, invita al confronto i candidati a sindaco della città.
Hanno già assicurato la loro presenza Alessandro Gentiletti (Senso Civico), Emiliano Camuzzi (Potere al popolo), Mariano Di Persio (Partito Comunista), Paolo Angeletti (Terni Immagina – PD), Andrea Rosati (Prima Terni) e Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle).
Il confronto che si svolgerà al Politeama Cityplex, sarà preceduto dalla proiezione del film di e con Antonio Albanese, “Contromano”.
Il film racconta la storia di un milanese cinquantenne che, irritato dalla presenza di un venditore ambulante africano di fronte al suo negozio di calzature, decide di rapirlo e riportarlo a casa sua: un viaggio Milano-Senegal di solo andata. “Se lo facessero tutti – dice – riportandoli in patria uno a uno, il problema dell’immigrazione sarebbe risolto”.
Nello stile scelto ormai sempre più spesso da “Popoli e Religioni”, il film affronta con ironia tematiche che rappresentano delle vere e proprie emergenze in Italia e in modo particolare a Terni.
L’Umbria è infatti la quarta regione italiana per presenza di stranieri. Nella nostra regione la popolazione straniera rappresenta il 10,8% dei residenti, ed è inferiore, in percentuale, solo a Emilia Romagna (11,9%), Lombardia (11,4%) e Lazio (11,2%) mentre supera di poco la Toscana (10,7%) e distanzia di almeno oltre un punto percentuale tutte le altre regioni, mentre quelle che contano meno stranieri sono la Sardegna con il 3%, la Puglia con il 3,1% e la Basilicata con il 3,6% mentre la media nazionale è dell’8,3%.
A Terni la percentuale supera anche la media regionale: il numero degli stranieri è infatti pari a 12.540 su 111.501 totali, vale a dire l’11% circa dei residenti.
La comunità più numerosa a Terni è quella rumena, seguita da quella albanese e da quella ucraina. In gran parte si tratta di lavoratrici impiegate come badanti e in altre forme di collaborazione domestica. Per quanto concerne la componente maschile, i settori maggiormente interessati sono l’edilizia e l’agricoltura. Un ragionamento a parte va fatto per quanto riguarda i flussi migratori di richiedenti asilo e rifugiati: in larga parte si tratta di uomini giovani provenienti dall’Africa sub sahariana, soprattutto da Nigeria, Gambia e Senegal. Pur avendo titolo a ricercare un’occupazione fin dal rilascio del permesso di soggiorno, difficilmente riescono a collocarsi, anche perché sono privi di qualunque esperienza. Per ovviare ai problemi generati dall’inattività e per favorirne l’integrazione, a questi ragazzi vengono proposti corsi di formazione la possibilità di impegnarsi in attività di volontariato a favore dei comuni ospitanti.