Secondo gli organizzatori almeno 100 mila persone, al di là di ogni aspettativa, hanno partecipato oggi alla Marcia della Pace, Perugia-Assisi, in un percorso di 15 chilometri.
“Ragazzi di 13 anni – racconta Flavio Lotti coordinatore della Tavola della Pace – hanno portato lo striscione, cantato, ballato.E poi si dice dov’è l’energia?Eccola un’energia vitale che deve riaprire l’orizzonte”.
Nel suo messaggio di saluto, tra l’altro, la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, ha detto:”
Voglio ringraziare soprattutto i giovani, le ragazze e i ragazzi che sono oggi qui con noi . Più di settanta anni fa, l’Europa e l’Italia hanno avuto bisogno della migliore gioventù per difendere la democrazia, per mettere fine alla dittatura nazista e fascista, per liberare i propri Paesi dalla guerra. Anche oggi – ha aggiunto la Marini – abbiamo bisogno della migliore gioventù per affermare i diritti costituzionali, per difendere la nostra Costituzione, per ribadire la Dichiarazione dei diritti umani di settanta anni fa.Questa è una marcia dalla città di Aldo Capitini a quella di San Francesco contro l’intolleranza e per il dialogo”.
Ai partecipanti ha inviato un messaggio il presidente della Camera, Roberto Fico:”il settantesimo anniversario della firma della dichiarazione universale dei diritti umani – ha scritto il presidente della Camera – deve valere come forte richiamo per la comunità internazionale, le istituzioni, la politica, ma anche i singoli cittadini al dover mettere in campo tutti gli strumenti necessari per difendere i diritti fondamentali di ciascun individuo.Strumenti che – sottolinea Fico – per avere efficacia, devono essere veicolati nel cuore dei popoli e fatti vivere educando le coscienze a non rassegnarsi alle ingiustizie e alle violenze, a scegliere di abbattere le barriere fra i popoli, impegnandosi per una società che non precluda e nessuno le risorse vitali del pianeta.Tutto senza lasciarsi contagiare dai portatori di odio e dai divulgatori della paura e della violenza”.
Da parte sua il direttore della sala stampa del Sacro Convento di San Francesco di Assisi, padre Fortunato ha affermato:”è il popolo dei ponti che ha raggiunto Assisi che ha come cifra di vita l’accoglienza.”.