È stato sorpreso dagli agenti della Polizia di Stato mentre era intento ad utilizzare le carte di credito sottratte, qualche giorno prima, a una donna che gli aveva dato un passaggio.
Tutto è iniziato sabato scorso quando la donna, residente fuori Perugia, mentre si trovava in una pasticceria per fare colazione, su richiesta di una conoscente, ha dato un passaggio ad un uomo. Durante il tragitto, con la scusa di non avere il telefono, lo sconosciuto si è fatto prestare il cellulare della donna che, dopo averlo preso, ha lasciato la propria borsa aperta sul sedile del passeggero.
Soltanto dopo averlo accompagnato a destinazione, la signora si è accorta di essere stata derubata dal 46enne che, approfittando di un attimo di distrazione, ha asportato il portafoglio dalla borsetta. Senza perdere tempo, la vittima ha quindi provveduto a bloccare le carte di credito e a sporgere denuncia.
Il giorno dopo, la signora ha ricevuto sul telefono diversi “alert” dalla propria banca che la informavano che qualcuno stava cercando di utilizzare la sua carta di credito in una gioielleria di Perugia. Dopo aver chiamato immediatamente il 112 e aver rappresentato agli operatori quanto accaduto, la signora accompagnata dalla figlia si è recata in gioielleria dove ha riconosciuto, in prossimità delle casse e intento a pagare, l’uomo al quale aveva dato il passaggio in auto il giorno prima.
Le due donne, dopo aver ricevuto l’ennesimo “alert”, hanno seguito con discrezione il truffatore in attesa dell’arrivo degli agenti della Volante che, giunti sul posto, hanno fermato il 46enne e l’hanno accompagnato in Questura. Dopo averlo perquisito, i poliziotti hanno trovato le carte di credito della vittima e alcuni oggetti liturgici dei quali l’uomo non è riuscito a giustificare il possesso, verosimilmente, proventi di furto.
Al termine degli accertamenti di rito, gli agenti lo hanno arrestato per i reati di furto aggravato, indebito utilizzo di carte di credito e denunciato per ricettazione. L’uomo è stato processato questa mattina con rito direttissimo a termine del quale è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.