Circa 250 persone sono scese in piazza per fare sentire forte il loro no a un aumento dei rifiuti da bruciare a Terni.
Un sit in è stato organizzato dal Comitato No Inceneritori, sotto la sede della Prefettura di Terni, in viale della stazione. Quindi è stato deciso di raggiungere, in corteo, Palazzo Spada dove la manifestazione si è sciolta.
L’assessore regionale Fernanda Cecchini, è tornata nuovamente sull’argomento (lo aveva già fatto smentendo che la regione avesse scelto Terni come sede per bruciare i rifiuti dell’Umbria) rispendendo, durante il question time, ad una interrogazione della 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari. La Cecchini ha affemato che “gli inceneritori incidono per l’1 per cento e quelli attuali operano per concessioni rilasciate dalle Province. Gli impianti debbono agire nel rispetto delle prescrizioni in essere. Noi abbiamo detto no in tutte le sedi alla previsione di ulteriori impianti. Il tema è dare piena attuazione al piano regionale rifiuti che non prevede di bruciare rifiuti in Umbria. C’è bisogno di un cambio di passo:
comuni e cittadini devono fare la loro parte. Se noi rispondiamo agli obiettivi del piano saremmo assolutamente fuori scala perché l’impianto previsto dal Governo avrebbe bisogno di 130 mila tonnellate e noi arriveremmo a 60 mila tonnellate. Dobbiamo individuare azioni robuste e serie – concluso l’assessore – per i Comuni, per i soggetti gestori e per gli ambiti per avere le carte in regola per poter affermare che questa Regione può evitare di bruciare semplicemente dando attuazione al piano dei rifiuti che è stato aggiornato solo pochi mesi fa”.