“Ho conosciuto Cesira negli ultimi anni della sua lunga vita e mi ha segnato la sua determinazione a favore di chi non riusciva a fare valere i suoi diritti. Cesira ha sempre prestato la sua voce per combattere ogni solitudine, per sostenere chi aveva fardelli troppo pesanti per muoversi autonomamente. Questo libro restituisce un modello positivo alla comunità che l’ha amata e sostenuta. La sua missione era ascoltare e riferire nelle sedi opportune e va condivisa, nelle associazioni, nella loro rete, nel Cesvol ed in ogni contesto possibile. Bisogna conoscere e replicare questa forza e questa determinazione”.
Così l’assessore alle politiche sociali del Comune di Amelia, Antonella Sensini, ricorda Cesira Raffini Chiapparicci nel giorno in cui viene presentato il libro “La voce di Cesira”, sostenuto con i fondi Otto per mille della Chiesa Valdese.
Curato da Silvia Camillucci, coordinatrice del Cesvol e cresciuta nell’associazione S.O.S. fondata dalla nonna, racconta la vita di Cesira, ma anche il valore del volontariato femminile nella cura della comunità.
La ricerca, con il contributo di Sandro Romildo e Norma Proietti di Arciragazzi Casa del Sole di Amelia, ha coinvolto numerose donne della rete “Prendiamoci per mano”, restituendo voce e identità al territorio.
Oltre cinquant’anni di impegno e solidarietà hanno preso vita in un incontro ricco di testimonianze, emozioni e memoria collettiva.
Presenti tra gli altri Federica Porfidi in rappresentanza dell’assessore al welfare della Regione Umbria, Lorenzo Gianfelice vice presidente del Cesvol Umbria, Mara Quadraccia presidente di Unitre Amelia.
Il ricordo di Cesira attraverso la voce di Fabrizio Pacifici, presidente della fondazione Aiutiamoli a Vivere, che ha condiviso con lei anni di impegno e di costruzione di percorsi sociali, come la nascita del Cesvol della provincia di Terni, di Eddie Nebo di Namaste, di Marcello Bizzotti del Centro socio culturale Polymer e di tanti altri volontari.














