Nel 2022 le imprese umbre hanno accresciuto l’occupazione di 10.437 unità (+4,1%), passando da 255.875 addetti di dicembre 2021 a 266.312 di dicembre 2022. Emerge dal focus sull’Umbria di un’indagine nazionale realizzata dall’ufficio stampa e comunicazione della Camera di commercio umbra. L’occupazione nelle aziende è aumentata di più in provincia di Perugia (+4,2%, +8.236 occupati) rispetto a quella di Terni (+3,7%, +2.201). L’andamento occupazionale umbro è inferiore, ma non di molto, a quello medio nazionale (+4,1% contro +4,6%) e questo si può anche spiegare con il fatto che il tessuto produttivo della regione, dopo aver perso molta produttività dal 2000 in poi (ma soprattutto durante la recessione scoppiata nel 2009 a seguito della crisi finanziaria internazionale esplosa nel 2008), è impegnata nel recupero dei livelli competitivi delle imprese, per cui a un aumento del Pil corrisponde, rispetto alla media italiana, un incremento minore degli addetti (con l’effetto però di migliorare, grazie all’aumento della produttività, la solidità dei posti di lavoro). Quanto al recupero dell’occupazione nelle imprese persa durante la pandemia da Covid-19, in Umbria era già avvenuto nel 2021 e a fine 2022, gli addetti delle imprese umbre superano di 11.262 unità quelli esistenti a dicembre 2019 (+4,4%). A livello di province, rispetto a dicembre 2019 quella di Perugia a dicembre 2022 presenta 8.846 occupati in più (+4,5%) e quella di Terni 2.416 nuovi addetti (+4,1).“L’Umbria deve correre di più degli altri avendo, in venti anni, perso più degli altri. Si tratta ora di vedere cosa accadrà nel 2023, dichiara Giorgio Mencaroni presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, un anno non facile e pieno di incognite, ma abbiamo dalla nostra una grande vitalità del nostro tessuto imprenditoriale e ciò non è poco. Siamo una regione con ‘lavori in corso’ e dobbiamo concentrarci su questi per cogliere l’obiettivo principe: una regione che sia il luogo ideale dove vivere e fare impresa”.