Divieto di spostarsi tra le regioni fino al 15 febbraio e divieto della vendita da asporto per i bar dalle 18. Sono le principali novità del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, entrato in vigore alla mezzanotte e valido fino al prossimo 5 marzo.
Rinnovate tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, scuole superiori in didattica a distanza al 50% da lunedì e inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì scorso: con Rt 1 o con un livello di rischio ‘alto’ o, ancora, con un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso. Anche perché tutti gli indicatori sono peggiorati nella settimana che si sta per concludere. E in base all’ultimo monitoraggio, con le modifiche introdotte dal decreto, il ministro Speranza ha firmato una nuova ordinanza che entrerà in vigore, come si sa, da domani, domenica 17 gennaio. Passano in area rossa la provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Lombardia e Sicilia. Passano in area arancione le Regioni: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. In area gialla restano, Basilicata, Campania, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna e Toscana.
Qualche modifica rispetto alle bozze il governo però l’ha fatta. Il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, sarà in vigore fino al 15 febbraio e non più al 5 marzo. Fino a quella data sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa. E sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai Comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 chilometri e mai verso i capoluoghi di provincia.
Il governo ha poi confermato il divieto della vendita da asporto per i bar dalle 18 – nello specifico lo stop coinvolge le attività identificate dai codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati) – un provvedimento fortemente criticato dalle Regioni: “non porta vantaggi significativi sul piano della prevenzione e al contrario rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori”, ha detto il presidente della Conferenza Stato Regioni, Stefano Bonaccini, a nome di tutti i governatori.
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