L’inaugurazione dell’anno giudiziario rappresenta la principale occasione per illustrare gli ambiti di attività e i risultati conseguiti dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Perugia e dalle Procure del distretto nel periodo 1° luglio 2023 – 30 giugno 2024.
Dall’analisi dei reati denunciati nel distretto umbro, tra il 1° luglio 2023 e il 30 giugno 2024, i dati sui procedimenti penali sopravvenuti ed esauriti hanno evidenziato variazioni significative in alcune tipologie di reato. In particolare, i delitti contro la libertà individuale sono aumentati del 510%, i reati informatici del 397%, quelli contro l’ambiente del 1051% e gli omicidi tentati del 100%. Sebbene vi sia stato un lieve incremento dei reati contro la pubblica amministrazione, i maltrattamenti in famiglia e lo stalking, si sono ridotti i reati fallimentari, le frodi comunitarie e i falsi in bilancio.
L’attenzione degli uffici giudiziari umbri si è focalizzata in particolare sui reati da “codice rosso” che ha richiesto un notevole impegno organizzativo nella gestione degli stessi, adottando misure concrete per tutelare le vittime e migliorare l’efficienza delle attività giudiziaria, oltre ai reati legati al traffico di sostanze stupefacenti e ai furti in abitazione. È stato inoltre lanciato l’allarme sulla criminalità minorile, che richiede interventi socioeducativi oltre alla repressione penale.
La criminalità organizzata è presente nel territorio di Perugia principalmente attraverso attività di riciclaggio gestite da cosche esterne.
La presenza di sodalizi criminosi, spesso di matrice etnica straniera, che controllano il traffico di sostanze stupefacenti, è un indicatore della presenza di organizzazioni criminali nel territorio. Sebbene non vi sia un radicamento evidente, l’Umbria può essere considerata un’area di proiezione per le organizzazioni mafiose. L’infiltrazione mafiosa assume caratteristiche diverse rispetto alle aree di matrice storica, e l’Umbria deve concentrarsi sull’analisi del fenomeno criminale, soprattutto riguardo all’uso di criptovalute per operazioni di riciclaggio finanziario e all’emissione di interdittive prefettizie antimafia.
Nel territorio di Terni, vi è un aumento della domanda di giustizia penale, con un incremento dei reati del “codice rosso”. Il traffico di stupefacenti è contrastato con operazioni complesse e intercettazioni, portando a numerose misure cautelari. I reati tributari, come le indebite compensazioni di crediti d’imposta inesistenti, sono significativi, con sequestri preventivi di beni. Frequenti sono i reati predatori, come furti e rapine, con misure cautelari e sentenze di condanna.
La devianza minorile nel distretto si concentra nelle aree urbane, centri commerciali e zone verdi, con molti giovani immigrati inoccupati coinvolti in spaccio e consumo di sostanze. Frequenti sono i reati contro l’incolumità personale, come le lesioni, i furti e i reati sessuali. Il consumo di stupefacenti è un problema rilevante, con un aumento dei reati di spaccio. I minori stranieri sono spesso coinvolti in episodi di spaccio e reati contro la persona.
Nello stesso periodo di riferimento la Corte d’Appello ha emesso 79 sentenze di assoluzione “nel merito”, di cui 25 riguardano il Tribunale di Perugia, 50 quello di Terni e 4 quello di Spoleto. Oltre a queste, sono state pronunciate 85 assoluzioni con diversi dispositivi, tra cui l’imputabilità, la punibilità e l’estinzione del reato. Queste riguardano principalmente i Tribunali di Perugia (32 sentenze), Terni (40) e Spoleto (13).