Da questa mattina ha installato una piccola tenda nella piazza principale di Miranda. Si è incatenato ed effettua lo sciopero della fame, da questa mattina 1agosto.
Si tratta di Giovanni Barbanera, “facevo l’ingegnere”.
Motivo della protesta la richiesta di spostare di tutti i ripetitori di Miranda che, secondo Barbanera, provocano tumori.
“Io voglio fare una Woodstock a Miranda, voglio fare la prima rivolta popolare, non voglio parlare dei cxxxi miei, il mio caso non è così importante, ma ho figli, il più piccolo ha 10 anni, lui lo vorrei salvare; i morti non li possiamo far risorgere dalle loro tombe, il mio tumore c’è e mi ha creato problemi, i bambini però li dobbiamo salvare”. Parole di Giovanni Barbanera che ha iniziato la sua personale battaglia contro i giganti che dominano la collina di Miranda con i loro ripetitori e irradiano le loro onde sulla Conca ternana, attraverso le quali vediamo le Tv, ascoltiamo le radio, utilizziamo il telefonino.
“Dormirò qui , facendo lo sciopero della fame fino a quando non verranno fatte determinate cose fondamentali; la prima cosa che vorrei sapere è quando verranno spostate le antenne abusive; la seconda cosa che vorrei sapere è quando verranno costruite le fogne in questo paese e quando il depuratore; poi, visto che in questo posto c’è un rilevatore ARPA vorrei che fosse collegato a questo rilevatore un monitor in modo che tutti noi possiamo sapere quante radiazioni stiamo prendendo; poi vorrei che, a titolo di risarcimento, visto che questo paese non ha nulla e che la PRO LOCO si è interessata di altre cose, e per i giovani non c’è nulla, che fosse costruito un mini-centro sportivo dove possano giocare i ragazzi che oggi giocano fra le macchine nel posto più pericoloso per quel riguarda le radiazioni”.
Tutto questo Barbanera lo sta facendo perché sostiene che tante persone di Miranda sono morte di tumore a causa dell’inquinamento elettromagnetico. “Persone che sono morte – precisa Barbanera – con patologie compatibili con l’emissione elettromagnetica”.
“Spero di aggregare – aggiunge Barbanera – energie e forze per creare una prima presa di coscienza per questo nostro ambiente maltrattato e mistificato nelle misurazioni; chi ci doveva tutelare non ci ha tutelato, ho delle notizie sconvolgenti su ARPA che preferisco rimandare al mio avvocato altrimenti rischio delle denunce penali”.
“Io andrò avanti nella protesta fino a quando queste cose che chiedo non vengono realizzate; vado avanti con lo sciopero della fame , tanto devo morire, ho tre patologie gravi fra le quali un tumore, preferisco morire qui, piuttosto che in un letto di ospedale, mi piace molto di più, sto in mezzo agli amici, , la tomba è quasi pronta , questo bel sedile”.