Nuova bufera nel mondo del calcio. Sono, infatti diversi i giocatori extracomunitari, in maggioranza provenienti dal Brasile, coinvolti nell’inchiesta esplosa circa le false cittadinanze italiane ottenute illecitamente, dietro compenso, rivolgendosi ad un impiegato del Comune di Brusciano, in provincia di Napoli ed al titolare di un’agenzia di pratiche amministrative di Terni, un 43enne italo-brasiliano. Entrambi sono finiti ai domiciliari.
Complessivamente sono 300 le persone coinvolte, tra cui anche calciatori professionisti, che hanno ottenuto il passaporto italiano vantando delle parentele, non dimostrate, ottenendo la cittadinanza. In questo modo era possibile aggirare, per quanto riguarda la serie A, le norme che limitano l’ingresso in squadra di calciatori
extracomunitari. Con questo sistema, inoltre, secondo l’ipotesi investigativa, si riusciva anche a soddisfare la quota fissa di giocatori italiani che la Figc ha imposto alle squadre, approvando uno specifico regolamento lo scorso anno.
Sedici i calciatori indagati. L’unico a giocare in Italia é Bruno Henrique Corsini (Palermo, serie A). Gli altri sono: Gabriel Boschilia, del Monaco (Ligue 1 francese), impegnato in Champions League; Silva Eduardo Henrique, dell’Atletico Mineiro (Serie A Brasile); Colcenti Antunes Eduardo e Ferrareis Gustavo Henrique dello Sporting Club Internacional (Serie A Brasile); Dos Reis Lazaroni Guilherme Henrique, del Red Bull (serie B Brasile) e Vancan Daniel, del Gil vicente FC (Serie B portoghese).
Le squadre coinvolte vanno dalla serie A alla serie B del calcio a cinque.
Serie A: Palermo, Monaco (League 1 francese), Atletico Mineiro (Brasile), Sporting clubIinternacional (Brasile).
Serie B: Red Bull Brasil.
Calcio a cinque: Ferrara kaos futsal, Rieti, Pescara.