DI ENRICO MELASECCHE
Nel flusso di dichiarazioni che la vendita delle acciaierie di Terni sta suscitando, alcuni sindacati, impropriamente affermano: “…ci sono problemi infrastrutturali materiali e immateriali che da vent’anni non riescono a trovare soluzione, nonostante si siano avvicendati in Regione come al Governo tutti i partiti dell’arco costituzionale….”. Ho evitato fin qui di intervenire ma, tirato in ballo direttamente, ritengo doveroso fare qualche precisazione. Il centro destra è al governo della Regione da meno di due anni e al Comune di Terni da circa tre. Se problemi esistono per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti, e indubbiamente esistono, sono evidentemente di chi ha governato Regione e Comune per decenni, non cogliendo occasioni importanti in cui certi obiettivi avrebbero ben potuto essere conseguiti.
Mi sono sempre occupato dello scenario dei fattori localizzativi infrastrutturali ed in pochissimo tempo la situazione sta cambiando. Vediamo i dettagli. Il collegamento diretto al Porto di Civitavecchia è tema caldissimo da troppo tempo ma solo recentemente sta prendendo il verso della concretezza. Tutto ciò grazie anche al contributo della Regione Umbria, sempre presente in modo attivo e propositivo, unitamente a tutti gli altri enti pubblici, a cominciare dalla Regione Lazio e dai comuni di quella fascia tirrenica, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia. Gli incontri sul posto con la commissaria Ing. Ilaria Coppa, in attesa della sentenza a giorni del TAR, sta dando frutti che fanno ben sperare e che in poco tempo dovrebbero individuare il percorso definitivo, contemperando gli interessi di tutti, anche quelli espressi dai Comuni del Viterbese, onde evitare l’estenuante guerra dei trent’anni che ha fin qui prodotto un ritardo inaccettabile.
Quanto alla volontà del trasferimento su ferro della logistica AST dichiarata dall’AD Burelli ha trovato orecchie particolarmente interessate da parte della Regione, considerato che da mesi eravamo già in trattativa con RFI per collegare finalmente la Piastra logistica di Terni alla linea Orte-Falconara trasformando quella che da troppo tempo costituisce una cattedrale nel deserto in una struttura fondamentale per la logistica dell’intera area. E’ stata progettata e costruita senza un preciso piano di marketing, con capannoni atti ad un uso generico che probabilmente dovranno essere ricondizionati. Non solo, il Gruppo Arvedi, molto interessato nei suoi stabilimenti all’utilizzo del ferro, proseguirà nel dare impulso a tale indirizzo. Entro pochi giorni la Regione firmerà un protocollo di intesa con RFI per procedere ad un investimento di 9 + 3 milioni complessivi per realizzare sia la stazione gestita da remoto che un sistema di nuovi binari interni per consentire l’intermodalità. Non solo la giunta Tesei sta investendo ulteriori risorse del MITE proprio per favorire la riqualificazione ed il rilancio di quella struttura nella logica di riduzione dell’inquinamento nella Conca ternana. Aver infatti progettato e poi realizzato la piastra senza un’idea chiara del futuro utilizzo, come se fare logistica per l’acciaio o il linoleum fosse la stessa cosa che farlo per il collettame minuto, comporta oggi uno sforzo ulteriore di riconversione.
Quanto alla velocizzazione e al raddoppio della linea Orte-Falconara possiamo come umbri essere veramente orgogliosi di aver conseguito il massimo possibile nel PNRR ed una concretezza formalizzata nell’accordo Umbria-Marche-MIMS-RFI a cominciare dal raddoppio fisico della tratta in doppia canna Terni-Spoleto, con vantaggi notevoli dichiarati sia per il trasporto passeggeri che per quello merci Nord-Sud con previsione da parte del MIMS di inserirla nel corridoio europeo TEN-T Core. Aver inoltre ottenuto il commissariamento dell’intera direttrice costituisce un punto fermo fino a poco tempo fa tutt’altro che scontato.
Le infrastrutture che a livello cittadino, dopo venti anni di inutili parole, sono in fase avanzata sono la Bretella Terni Est-AST, con la giunta regionale che ha anticipato il finanziamento del MIMS (Ministero infrastrutture Mobilità sostenibili) e vede il Comune responsabilizzato quale ente gestore dell’appalto e l’ANAS provvedere alla manutenzione straordinaria del RATO per il collegamento Nord e Sud precedentemente ridotto in condizioni di forte degrado.
Quanto alla Variante Staino-Pentima, una nuova struttura diretta fra i due quartieri, eliminando il percorso ed il passaggio a livello di Viale Brin che divide lo stabilimento in due, progetto cui l’AST aveva dichiarato di voler contribuire con un proprio sostanzioso contributo, fa parte delle infrastrutture da realizzare nell’ambito dell’”Area di crisi complessa”. Me ne sono occupato in prima persona fino a due anni fa come assessore all’Urbanistica del Comune partecipando in modo attivo anche alle riunioni del MISE. Se si vuol dare concretezza a quella previsione urbanistica occorre attivarsi per portare a conclusione l’opera.
Ultima ma non meno importante è la Variante Sud-Ovest di Terni cui ho dedicato non poche energie e che oggi, grazie alla collaborazione della Presidente Tesei con i Ministri Carfagna e Giovannini, vede finalmente tornare all’attenzione nazionale quello che era il percorso della ex Terni-Rieti. L’opera, andando a realizzare il III e IV lotto del vecchio progetto, poi abbandonato in favore del percorso in Valnerina libera dal traffico di attraversamento tutta la ex IX Circoscrizione Collescipoli con il progetto di riorganizzazione dei collegamenti del Centro Servizi Inox libera dalla morsa del traffico l’Area Polymer interessata a vari progetti di sviluppo con fondi PNRR cui la Regione crede fermamente. Non ultimo il tema di un più fluido collegamento con l’A1 per l’accesso al casello di Orte, porta Sud dell’Umbria, su cui abbiamo in corso un confronto con ANAS e Società Autostrade. In conclusione la giunta Tesei ha affrontato in modo organico e con visione strategica il tema delle infrastrutture per cui non possiamo accettare giudizi sommari ed ingenerosi che non hanno alcun riscontro con quanto di molto importante si sta facendo. Migliorare i fattori localizzativi per tutti coloro che intendono fare investimenti in Umbria e rendere tutte le nostre industrie, a cominciare dall’AST, sempre più competitive è al primo punto della nostra agenda.