Sulla doppia trasferta a Terni della commissione parlamentare di inchiesta sui reati relativi al ciclo dei rifiuti e quelli ambientali connessi e sugli scarsi risultati da essa prodotti, interviene il segretario di Terni del circolo VAS, Verdi Ambiente e Società, Pierluigi Rainone.
Rainone considera il lavoro della commissione l’ennesimo “bluff” sulla pelle dei ternani.
QUESTO IL SUO INTERVENTO.
Ho letto con grande attenzione l’articolo pubblicato da Terni in Rete relativo alle conclusioni delle ispezioni e dei confronti avuti dai membri della commissione d’inchiesta sulle ecomafie ( a partire dal suo presidente Vignaroli), con i vari soggetti coinvolti in questa situazione drammatica che vive la nostra città.
Il circolo VAS (Verdi Ambiente e Società) di Terni, per mia scelta (sono il segretario) ha deciso di non partecipare al confronto con gli organi della commissione perché, fin da subito, ha avuto il sentore che si trattasse di un teatrino, ovvero di un bluff (l’ennesimo sulla pelle dei ternani).
Sono stati ascoltati tutti gli organi preposti al controllo delle fonti inquinanti (Usl2 Umbria, Arpa, sindacati, procura, istituzioni)
Da questo confronto e da questa indagine è uscito fuori che la situazione di Terni (e del territorio SIN) è grave ma i responsabili non sono certi.
Verrebbe da ridere se non ci fossero migliaia di persone morte e malate di cancro negli ultimi anni e ancora oggi.
Migliaia di persone la cui vita è stata ritenuta molto al di sotto del volume produttivo di acciaio da raggiungere annualmente o delle migliaia di rifiuti bruciati nei due inceneritori di Maratta, oltre lo smog causato da un traffico senza alcun limite.
Si dirà che il progresso ha i suoi risvolti negativi ma noi, sinceramente, siamo convinti da anni che il prezzo da pagare per continuare con un polo siderurgico al di sopra di ogni controllo, politico e giudiziario, sia troppo alto (per non dire tragico).
Vogliamo invitare il Procuratore della repubblica (dottore Alberto Liguori) a farsi un giro nei reparti di oncologia e di neurologia dell’ospedale di Terni per vedere di persona quanta sofferenza causano gli agenti inquinanti della conca ternana (gli stessi che la Commissione non è riuscita a individuare!!).
Le esigenze produttive hanno sempre avuto la meglio rispetto al diritto alla salute e alla vita. Vorremo che la situazione si capovolga (senza dover aspettare nuovi malati e nuovi morti di tumore o da altre patologie legate all’inquinamento devastante presente a Terni).
Consigliamo, infine, al dottor Vignaroli di verificare cosa esce dai due forni elettrici della acciaieria.