“Diamo il benvenuto ai primi liguri nati nel 2021! Alla Spezia poco dopo mezzanotte è nata Morena, a Imperia il piccolo Louis e dall’ Ospedale San Martino
mi arriva la foto di Greta, prima nata a Genova. Siete la nostra speranza, il nostro futuro, la forza per non mollare in questo nuovo anno che è appena iniziato. Benvenuti al mondo piccoli e auguri alle vostre famiglie a nome mio e di tutta la Liguria”.
Un post “innocente” del presidente della Liguria Giovanni Toti, rieletto lo scorso settembre come espressione del cento destra, se non fosse che una delle prime nate, Greta, sia una bambina con genitori nigeriani. Toti ne ha pubblicato pure la foto. Si è scatenata una valanga di insulti razzisti nei suoi confronti tanto che lo stesso Toti ha invitato gli amministratori della pagina a cancellarli.
“I commenti razzisti – ha scritto Toti – verranno rimossi dai moderatori della pagina. Una bambina che viene al mondo è una benedizione e va accolta come tale, senza polemiche inutili e dannose a qualsiasi dibattito democratico. Proviamo a iniziare il 2021 con un nuovo passo”.
Sono rimasti, invece, migliaia di altri post , molto critici e anche no, ma non contenenti insulti. Post che danno la dimensione di quanto sia diviso il Paese su questo argomento.
Da Toti ha preso le distanze la Lega: “Non si può definire italiano, né ligure, chi nasce sul nostro territorio da genitori stranieri.
Auguri e benvenuti a tutti i nuovi nati del 2021 in Liguria, ma ribadiamo che per essere italiani e liguri sia necessario intraprendere un percorso ben definito e quindi richiedere successivamente la cittadinanza, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. No allo Ius soli”.
Così il capogruppo regionale della Lega, Stefano Mai, su tutta la vicenda.
“Con la Lega al governo in Liguria così come, speriamo presto, a Roma – ha aggiunto Mai – non accadrà mai che l’ acquisizione della cittadinanza italiana avvenga come semplice conseguenza del fatto giuridico di essere nati in Italia.
Occorre difendere le nostre tradizioni e la nostra identità. Pertanto, la trasmissione alla prole della cittadinanza dei genitori, sulla base della discendenza e non del luogo di nascita, è fondamentale”.
A tutti, in serata, ha replicato Giovanni Toti: “Stupisce e lascia amareggiati e per la verità anche un po’ perplessi che qualcuno, in un anno come questo, riesca a fare polemica anche su un post di benvenuto al mondo per una bimba nata in una notte carica di dolore e di speranza. Nel Paese con il tasso di natalità più basso del mondo, una nuova creatura è un fatto positivo, quale che sia la sua nazionalità e il colore della sua pelle – ha affermato Toti.
Greta è nata in un ospedale ligure, con medici e infermieri liguri. Sua madre ha in tasca una tessera sanitaria del nostro Paese. Non ho chiesto alla Direzione del San Martino se fosse immigrata, naturalizzata, cittadina italiana o di un altro Paese. Francamente non me ne frega nulla in questo caso. Greta è nata qui, andrà qui a scuola, crescerà qui e da lavoratrice avrà gli stessi diritti e gli stessi doveri degli altri lavoratori. E gli stessi diritti e doveri sociali. Nulla c’ entra tutto ciò con i diritti politici concessi dalla cittadinanza, provenga essa dallo Ius soli o da altri strumenti di diritto. Di questo si occuperà il Parlamento nazionale, non certo la nostra Regione.
Se mai il Parlamento deciderà di affrontare questo tema (direi che oggi francamente abbiamo altre priorità), spero che tutti i partiti lo facciano consapevoli della delicatezza dell’ argomento e dei sofisticati risvolti civili, sociali, legali ed economici che porta con sé. E senza l’ approssimazione e i sottotesti sgradevoli che ho letto e ascoltato oggi nell’ assurdo dibattito su un neonato!”.