Di Chiara Furiani
A meno di una settimana dal concerto di Alice, a pochi giorni dall’ascolto di una delle interpreti più straordinarie della musica italiana, ecco che si materializza chez nous un’altra miracolosa epifania musicale.
Troppa grazia quest’anno, si potrebbe ben dire.
Ma di buona musica, davvero, non se ne ha mai abbastanza.
E quindi ben venga la meritoria iniziativa di “Terni Città Futura”, che da 11 anni rende omaggio al cantautore Sergio Endrigo con una serie di appuntamenti diversificati, ma tutti stimolanti.
Spazio ai nuovi talenti con un contest che ha messo naturalmente al centro le canzoni di Endrigo e poi gran finale a Villalago con la rocker fiorentina Irene Grandi.
A 50 anni suonati la Grandi dà i punti a un bel po’ di giovani colleghi.
Voce smagliante, perfetta sia nel timbro, sempre espressivo e gradevolmente aggressivo, che nell’intonazione, con un’attenzione al testo sempre accurata, dove ogni parola ha il suo peso specifico.
Ottima anche la resa dei brani di Endrigo – condito sine qua non.
La bad girl per eccellenza della musica italiana brilla ancora ai massimi livelli anche senza la band a coprirla – con lei solo un chitarrista, peraltro notevolissimo.
Come non bastasse, Irene Grandi tiene il palco come nessuno e conquista anche per la sua simpatia e comunicativa, oltre che per la bravura.
Vinta su tutta la linea anche la scommessa di puntare un faro su una struttura oggi un po’ trascurata, ma di notevole interesse storico-artistico e paesaggistico, nonché in passato sede di illustri momenti musicali.
A Villalago ha mosso i suoi primi passi Umbria Jazz, ma anche in anni più recenti non si può dimenticare la presenza di altri importantissimi eventi, come il concerto di Ryuichi Sakamoto.
Dietro alla scelta di questa location non da poco c’è l’inconfondibile zampino di Michele Rossi, presidente di “Terni Città Futura”, che più volte si è speso a favore della valorizzazione del nostro patrimonio.