L’ex comandante della Polizia Locale di Amelia ha patteggiato una pena di anni 3 di reclusione senza sospensione della pena. L’udienza si è tenuta innanzi al Tribunale di Terni, presieduto dalla Dottoressa Simona Tordelli.
I fatti risalgono alla primavera del 2019 quando l’uomo, in veste di pubblico ufficiale, ha firmato svariati verbali di accertamento anagrafico, risultati falsi, in favore di cittadini extracomunitari che, dopo avere affittato immobili ad Amelia chiedevano, ottenendola celermente, la residenza anagrafica, raggiungendo il fine ultimo di presentare istanza di ricongiungimento familiare presso la Prefettura di Terni.
Le indagini, scattate nell’autunno del 2019, sono state condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Amelia diretto dal Capitano Raffaele Maurizi, con il coordinamento del Sostituto Procuratore Marco Stramaglia, hanno consentito di appurare che il comandante nelle date degli accertamenti si trovava altrove.
L’impulso nell’attività di indagine, oltre che dall’attività informativa espletata dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Amelia, è stato fornito proprio dai vertici dell’Amministrazione Comunale che anche in sede di riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di quel periodo, avevano rappresentato la crescita esponenziale delle richieste di residenza anagrafica, aventi quale scopo il ricongiungimento familiare. È stato inoltre accertato che la quasi totalità degli extracomunitari proveniva dalla Capitale. Confidavano, infatti, nella celerità dell’esecuzione della pratica amministrativa da parte della Polizia Locale di Amelia, non oberata come quella dei grossi centri.