“Siamo riusciti a ripianare il bilancio della sanità scongiurando un piano di rientro”.
Così il direttore Salute Massimo Braganti nel corso di una videoconferenza stampa durante la quale ha annunciato la chiusura in equilibrio del bilancio 2020 per la sanità umbra grazie al ricorso allo strumento della flessibilità che ha consentito il ministero dell’Economia e finanze, intervenendo con i finanziamenti per il Covid.
“Il disavanzo presente nei conti relativi alla sanità, ridottosi a circa 21 milioni con dati a pre-consuntivo e costituito essenzialmente da costi Covid non ancora coperti, ha spiegato il direttore, è stato rifinanziato attraverso una rimodulazione nell’assegnazione delle risorse del Fondo sanitario a valere sul 2020 e una maggiore copertura dei costi connessi all’emergenza, in attuazione dell’istituto della flessibilità e anche grazie all’assegnazione delle somme a parziale copertura delle spese Covid sostenute fino al 31 maggio 2020 da parte del commissario straordinario nazionale.”
“È stato un grande lavoro di squadra, ha sostenuto l’assessore alla Sanità Luca Coletto, con un grande coordinamento. Fortunatamente non siamo dovuti andare a mettere le mani in tasca ai cittadini per mancanze strutturali del sistema sanitario”.
“Siamo riusciti a chiudere in equilibrio grazie alle possibilità che ci sono state date dal Mef, ha detto la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, oggi abbiamo la chiarezza che abbiamo un disequilibrio strutturale di bilancio. Lo dobbiamo necessariamente correggere, dobbiamo ristrutturazione la nostra sanità con un piano sanitario regionale che preveda cure adeguate e corrette per i cittadini. Vorrei fosse chiaro che il nostro impegno principale è quello di avere una sanità pubblica universale che garantisca veramente le cure adeguate a tutti i cittadini. Ma anche riportare la nostra regione ad essere attrattiva. Un aspetto importante è anche quello dell’assenza di mobilità attiva. Poi c’è il problema della spesa farmaceutica, dove ci siamo subito attivati istituendo un’azione di stretto controllo in capo a tutte le aziende. Così come abbiamo implementato gli interventi per l’abbattimento delle liste d’attesa ampliando la possibilità di prestazioni anche al sabato e alla domenica. Il nostro percorso è appena iniziato. Nei prossimi mesi lavoreremo per predisporre un piano sanitario regionale condiviso con il supporto di Agenas. Un piano che non possiamo più permetterci di rinviare”.