Sono numerose le reazioni dagli ambienti politici e sindacali alla notizia del passaggio di AST fa Thyssenkrupp al gruppo Arvedi.
Il sindaco di Terni, Leonardo Latini: In mattinata ho avuto un primo contatto telefonico con il cavalier Giovanni Arvedi.
Raffaele Nevi (parlamentare di Forza Italia): “A nome del gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera dei Deputati saluto la notizia della vendita delle nostre acciaierie di Terni al gruppo Arvedi come una ottima notizia. Abbiamo sempre detto che serviva un player industriale solido, e possibilmente italiano,per fare in modo che l’Ast di Terni avesse un futuro migliore e il gruppo Arvedi corrisponde esattamente a queste caratteristiche. Ci rallegriamo molto che AST torni in mano italiana. Certamente sarà necessario vedere il piano industriale che il gruppo cremonese predisporrà per lo stabilimento ternano ma sicuramente la storia e la qualità del management che esso ha a disposizione sono una garanzia per il nostro territorio. Ho avvertito subito anche il presidente Tajani che sta seguendo da mesi la vicenda, essendo da sempre attento alle sorti della nostra acciaieria. Mi ha assicurato che seguirà personalmente la fase di closing con la Commissione europea affinché si proceda nel minor tempo possibile alla cessione definitiva e non ci siano problemi, come è stato in passato.
In conclusione mi permetto di rivolgere a nome di tutto il movimento politico di Forza Italia un benvenuto a Terni al gruppo Arvedi nella speranza che nasca un rapporto solido e trasparente con la città e i suoi straordinari lavoratori che hanno dimostrato durante questi lunghi anni di crisi e incertezze di saper resistere e al tempo stesso di volere bene alla fabbrica. ”
Franco Zaffini (senatore Fratelli d’Italia): “Oggi è stata annunciata la vendita dellA Acciarieria di Terni al gruppo Arvedi, una notizia che reputiamo positiva perché garantisce l’italianitá dell’azienda, che è importante asset strategico, battaglia da sempre di Fratelli d’Italia. E proprio grazie a un nostro emendamento la siderurgia è stata nuovamente inserita tra i settori strategici su cui estendere la golden power, lasciata scadere a fine anno scorso colpevolmente dal governo. Questo ha consentito di scoraggiare offerte potenzialmente ostili e sicuramente straniere che avrebbero sottratto l’intera produzione e di inox e magari soltanto acquisire quote di mercato e le tecnologie del sito. Invece, questo è stato evitato! Adesso si apre una fase nuova e, onde non ripetere errori del passato, è necessario vigilare per evitare lo smembramento delle attività e lo spacchettamento dei servizi, attraverso accordi tra privati. Vigilanza che, peraltro, FdI aveva già lunedì scorso richiesto al governo e prima della vendita, nel corso di un incontro organizzato dal coordinamento comunale di Terni di Fratelli d’Italia e da Marco Cecconi con tutte le parti sociali ed i livelli istituzionali eletti di FdI della città e della Regione. Ora è necessario conoscere i dettagli della operazione ed il piano industriale. FdI continuerà il suo impegno affinché questo accordo porti al rafforzamento del sito, alla tutela dei livelli occupazionali, rilanciando un’azienda strategica per Terni, l’Umbria e l’Italia intera”.
Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil Terni: “Thyssenkrupp ha annunciato oggi la vendita di Acciai Speciali Terni al gruppo Arvedi, confermando che l’acquisizione è relativa al sito nel suo complesso, aggiungendo un ulteriore elemento positivo, ovvero, che oltre agli impianti di Terni è inclusa l’organizzazione commerciale associata in Italia, Germania e Turchia.
Tuttavia per un giudizio più complessivo aspettiamo di conoscere il piano industriale dell’acquirente, come abbiamo sempre sostenuto, un piano di sviluppo che garantisca i livelli impiantistici, occupazionali e salariali dei lavoratori diretti e dell’indotto.
È necessario e urgente che l’azienda convochi un tavolo formale con la RSU e le organizzazioni sindacali e contestualmente che si riapra il tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Chiediamo sin d’ora al Governo di mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché vengano tutelate le produzioni più volte dichiarate strategiche nell’ambito del piano nazionale della siderurgia.
Il Governo, ThyssenKrupp e Arvedi, valutino se esistono le condizioni per poter richiedere alla Commissione Europea Antitrust di attivare la procedura semplificata al fine di imporre un’ulteriore accelerazione alla transazione, favorendo il confronto con la nuova proprietà al fine di certificare le garanzie di un reale e compiuto piano industriale che sia in linea con le aspettative annunciate”.
La video dichiarazione del parlamentare del PD Walter Verini
Tommaso Bori, Fabrizio Bellini e Pierluigi Spinelli , segretari regionale, provinciale e comunale del Partito Democratico: “L’ufficialità della cessione di Ast al gruppo Arvedi apre opportunità interessanti per la manifattura siderurgica italiana che vanno sapute cogliere con la dovuta responsabilità e lungimiranza. Se da un lato la prospettiva di possibili investimenti su Terni da parte della nuova proprietà rappresenta una premessa incoraggiante rispetto alle possibilità di sviluppo della presenza della Acciai speciali sul mercato internazionale, ci sono, dall’altro, alcuni aspetti che richiedono attenzione, visione e una programmazione equilibrata. Quello che auspichiamo è, in primo luogo, un piano industriale efficace per la salvaguardia sia dell’integrità degli impianti e dell’indotto sia dell’occupazione del comparto. Quindi che il governo assuma pienamente un ruolo di accompagnamento e di garanzia attraverso il riconoscimento della centralità dell’acciaio nelle politiche industriali del Paese e una strategia coerente sulla siderurgia. Per arrivare alla dovuta chiarezza sulla annunciata partecipazione di minoranza di Tk nell’assetto societario e sul ruolo della finanza pubblica tramite la Cassa depositi e prestiti e quello eventuale dei fondi di investimento”. Così, in una nota, il segretario regionale del Pd Umbria Tommaso Bori, il segretario provinciale del Pd Terni Fabrizio Bellini e il segretario dem di Terni Pierluigi Spinelli. “Il Partito Democratico – aggiungono – continuerà ad impegnarsi a tutti i livelli, politici e istituzionali, e in tutte le sedi, a partire dal consiglio regionale aperto (messo in programma su richiesta delle minoranze) e dall’Agorà sulla siderurgia, per tenere alta l’attenzione su una fase strategica per il futuro di Terni, dell’Umbria e della siderurgia italiana ed europea”.
Stefano Lucidi (senatore Lega): “La notizia della scelta dell’acquirente ARVEDI da parte di TK-AST, chiude, in attesa del sì definitivo dell’Antitrust (speriamo tutti senza ripetere un nuovo caso Outokumpu), una stagione di attesa per le sorti del sito siderurgico ternano. La proprietà ha sempre garantito la solidità dell’operazione, ma la preoccupazione in città e qui a Roma era comunque forte”.
“Occupazione, sicurezza e ambiente sono i temi all’ordine del giorno – aggiunge il senatore della Lega – ma forse ancora prima di questi, doverosi, ma normali passaggi tecnici presenti in ogni cessione di proprietà, mi preme sottolineare un aspetto fondamentale a mio avviso, e che forse porta con sé tutti gli altri. Occorre preservare e chiedere garanzie che venga mantenuta storia e identità del sito, per quello che ha rappresentato, rappresenta e dovrà rappresentare in futuro per la città”.
“Un legame indivisibile che parte dal nome originario della società TERNI, città-fabbrica e passa per lo sport, il dopolavoro e per quel nome che molti danno agli stabilimenti di viale BRIN: mamma acciaieria. Ecco, questo passaggio oltre che tecnico dovrà essere anche sociale, e i presupposti ci sono tutti, oggi che la città ha finalmente una amministrazione capace di restituire teatri e fontane ai cittadini, e il coraggio di progettare un futuro che passa per innovazione e centri sportivi aggregativi imponenti.
In un recente editoriale l’AD Burelli ha giustamente menzionato in maniera indiscutibile il forte legame tra azienda e città, fatto di lavoro e di ricadute attive sul territorio. Chi compra AST deve avere ben chiari questi aspetti per lasciare una impronta non solo ecologica sul territorio, ma sostenibile anche dal punto sociale. Arvedi, e la storia familiare che accompagna questa industria può essere sensibile a questi aspetti, e credo sia anche compito della politica far conoscere anche dettagli e sfumature che spesso vengono messi in secondo piano”.
Valeria Alessandrini (senatrice, Lega): “”E’ un momento storico per la siderurgia nazionale e per la città di Terni. Dobbiamo fare in modo che questa cessione si trasformi in una opportunità di valorizzazione del sito ternano nell’ottica di uno sviluppo sostenibile che passi per il rilancio della produttività e dell’occupazione garantendo il rispetto dell’ambiente. Ringrazio il segretario federale Matteo Salvini che si è interessato alla vicenda e ha espresso soddisfazione per il passaggio di AST Terni a una proprietà italiana. Considerazione che mi sento di condividere in pieno. Grazie al Ministro allo sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti il quale ha seguito da vicino le fasi della trattativa. Ora si apre una fase nuova dove sarà importante conoscere le strategie della nuova proprietà Arvedi e le prospettive future di rilancio dello stabilimento ternano nell’ottica di un percorso che auspichiamo guardi sia allo sviluppo dell’azienda che alla tutela del territorio”.
Daniele Carissimi (consigliere regionale Lega): ““Il ritorno di AST in mani italiane dopo quasi 30 anni è una bella notizia, una svolta storica per il sito industriale più importante del nostro territorio e per la città di Terni.
La vendita di AST rappresenta per Terni e per tutta la regione un passaggio delicatissimo. Le vicende di un’azienda così radicata nel tessuto economico, da cui dipende un indotto imponente, ha ovvie ripercussioni sull’intera economia locale e non solo.
Accolgo quindi con soddisfazione e ottimismo la notizia della conclusione della trattativa con Il Gruppo Arvedi, che ha esattamente il profilo che ci auguravamo: una realtà solida, credibile e affermata nel settore siderurgico europeo, con 3.500 dipendenti e quasi 60 anni di storia alle spalle. Una storia e un’identità tutte italiane, compresa la società controllante, anch’essa italiana.
I presupposti ci sono tutti per guardare finalmente al futuro con coraggio e ambizione. L’AST svolge nel nostro territorio un insostituibile ruolo di traino a cui sono sicuro che la nuova proprietà saprà dare nuovo impulso e slancio, portando innovazione e innalzando la competitività del sito nel settore siderurgico.
Ritengo che l’attenzione ai temi dell’ambiente e del diritto al lavoro, cruciali per il nostro territorio, debba essere sempre massima, mi fa quindi molto piacere apprendere che Arvedi ha presentato dei programmi importanti proprio in questi ambiti, per sviluppare il ruolo di Ast nel sociale e nei temi ambientali. Queste sono la basi su cui vogliamo costruire il futuro di Terni e sono sicuro che il Gruppo Arvedi potrà dare un contributo determinante.”