In arrivo bollette dell’acqua, molto salate a causa di una delibera dell’AURI, l’Autorità umbra per i rifiuti e l’idrico.
Si tratterà di una vera e propria stangata, batosta, bastonata, scegliete voi il termine più idoneo per definire aumenti che arriveranno fino al 40% per le imprese.
C’è stata una rivolta delle associazioni di categoria.
Confcommercio ha chiesto “un passo indietro rispetto a ad una decisione che penalizza ulteriormente e gravemente il tessuto imprenditoriale, già fortemente provato da anni di difficoltà economica e di crisi dei consumi.
Passo indietro chiesto a monte all’AURI, perché valuti con attenzione gli effetti di una scelta che non può essere assunta secondo un mera logica aziendalista e introduca correttivi immediati. E’ previsto infatti che gli aumenti scattino già dalla bolletta di marzo.”
L’organizzazione sollecita anche l’intervento del presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini, perché la decisione di questo aumento, per le sue ricadute, ha una valenza non meramente tecnica, ma politica.
“Si è arrivati a questa decisione, messa in cantiere da mesi – ha affermato Stefano Lupi, presidente di Confcommercio Terni – senza nessun confronto preventivo con le associazioni di rappresentanza delle imprese, quindi senza una valutazione delle pesanti ricadute negative sul tessuto economico. Apprezziamo la disponibilità della S.I.I. ad incontrarci, e abbiamo chiesto all’azienda di sostenere la nostra richiesta all’AURI perché riveda la delibera in base alla quale è stato disposto l’aumento. I piani finanziari si possono e si debbono modificare, e gli investimenti, sia pure necessari, si possono dilazionare nel tempo per renderli economicamente più sostenibili”.
“Non si può accettare una logica di aumento tout court, tanto più in un momento in cui l’eccesso di offerta sul territorio, la crisi del mercato e soprattutto il fenomeno diffuso dell’abusivismo costringono gli albergatori a vendere le camere, in bassa stagione, a prezzi ridicoli – ha dichiarato Stefano Martucci, presidente di federlaberghi Terni .Non solo: chi lavora con i gruppi, ha chiuso i contratti a novembre, per cui non è minimamente possibile rivalersi, e l’aggravio economico è tutto a carico dell’impresa”.
Altro elemento di preoccupazione è l’effetto domino provocato dall’aumento: “A molti alberghi – spiega ancora Martucci – le lavanderie hanno già preannunciato un aumento del costo del loro servizio, quindi l’incremento delle tariffe idriche viene scontato sia direttamente che indirettamente. Come conciliamo questa costante e pesante penalizzazione delle imprese turistiche – conclude l’imprenditore orvietano – con l’affermazione che proprio nel turismo il nostro territorio abbia il suo punto di forza?!”
Confcommercio punta il dito anche sulla retroattività degli aumenti al 2018, riservandosi di verificarne la legittimità, e resta in attesa di un segnale concreto di dialogo su una vicenda che per le imprese, di tutti i settori, è prioritaria.