Esiste un documento ufficiale, datato 11 dicembre 2024, in cui la società Gemos Soc. Coop. dichiara formalmente di “null’altro avere a pretendere” nei confronti di una cittadina di Terni. Eppure, nonostante quel documento sancisca la parola “fine”, l’incubo dei solleciti per il servizio di refezione scolastica continua a tormentare il nucleo familiare.
La vicenda nasce da un accordo di “saldo e stralcio” per un debito iniziale di poco superiore ai 2 mila euro. Alla famiglia era stato proposto di chiudere definitivamente la pratica con il pagamento di 1.464 euro. Il pagamento è stato regolarmente effettuato in data 05/09/2023 e la stessa Gemos ha successivamente emesso una liberatoria formale.
Ancora oggi, nonostante la liberatoria firmata dalla società stessa a dicembre 2024 che conferma il saldo del maggior credito, continuano ad arrivare insistenti richieste di pagamento. “È una situazione assurda: abbiamo pagato tutto e abbiamo la ricevuta firmata dall’azienda che lo conferma,” dichiara la famiglia coinvolta.
Proprio in queste ore la stessa famiglia ha inviato un’ulteriore comunicazione via mail alla società, sollecitandoli formalmente a cessare ogni tipo di richiesta indebita, percepita come una vera e propria persecuzione burocratica.














