Torna, in tutta Italia, la Giornata Fai d’Autunno. Domenica 15 ottobre in provincia di Terni i volontari del Fondo Ambiente Italiano cureranno un itinerario tra castelli, ville e contee del Ducato di Ferentillo, con visite in luoghi affascinanti di questa parte della Valnerina. L’inizittiva è stata presentata questa mattina dal sindaco di Ferentillo Paolo Silveri, l’assessore alla cultura Elisabetta Cascelli, la presidente del Fai di Terni Silvia Giani e la responsabile del Fai giovani Alessandra Dragoni.
Monterivoso, San Mamiliano e Gabbio sono testimoni e custodi preziosi di epoche lontane ricche di fascino e turbolente, di tempi in cui le popolazioni affidavano la loro protezione alle fortificazioni dei loro borghi e ai Santi delle loro chiese.
Considerato tra i borghi più belli della Valnerina, Monterivoso, è posizionato sui fianchi di Monte Sant’Angelo, lungo la strada che conduce al Salto del Cieco, luogo sede di un’antica dogana tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli. L’abitato è dominato dalla rocca con la sua torre e la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate. Presenta un nucleo antico fortificato, che si fa risalire al XIII secolo, di forma triangolare con cassero come nei castelli medievali di pendio. Di notevole interesse è la chiesa di Sant’Antonio, del XIV-XV secolo e ampliata nel XVIII. Si tratta di un inconsueto esempio di chiesa “pensile”: la sua struttura poggia su di una costruzione ad arcate che offre un accesso alla parte più alta del castello. L’interno, coperto da tetto a capriate, si presenta a navata unica terminante con un’abside. Stucchi di epoca settecentesca e tele databili tra il XVII e il XVIII secolo ornano i sei altari disposti lungo le pareti della navata, mentre sull’altare maggiore si può ammirare una tavola del 1560 opera di Francesco Nardini raffigurante l’Orazione nell’orto. Uno stupendo organo, realizzato nel 1741 da Felice Fedeli e recentemente restaurato, spicca al di sopra del portale d’ingresso principale della chiesa. Nel paese da segnalare il Museo Etno-antropologico “Casalrivoso”, che espone oltre duemila oggetti legati ad attività riguardanti la produzione di olio, l’allevamento, l’artigianato.
San Mamiliano ha avuto un ruolo notevole durante le incursioni saracene come baluardo difensivo dell’Abbazia di San Pietro in Valle. Al paese, esempio ben conservato di castello di poggio, si accede attraverso una porta ad arco in pietra. Il tessuto urbano presenta ancora la planimetria medievale con i palazzetti, i vicoli, gli archi. Al centro del borgo si trova una piazzetta con il tradizionale pozzo, sormontato da una colonnina con il primo stemma di Ferentillo, la testa di un saraceno e la data 1005. Da qui si arriva alla chiesa di San Biagio, edificata sui resti dell’antica fortezza. All’interno una preziosa pala d’altare, realizzata nel 1538 da Iacopo Siculo, raffigurante la Vergine con il Bambino tra Santi. Affidato agli abitanti di questo piccolo borgo umbro, che lo hanno custodito attraverso i secoli, si conserva a San Mamiliano un altro “tesoro”, reliquie e oggetti che sarebbero legati all’ipotesi di un passaggio in queste terre dei Templari.
Luogo dotato di un fascino singolare, Gabbio, piccolo borgo tra le frazioni più antiche di Ferentillo, offre uno splendido panorama della Valnerina. Resti delle mura fortificate testimoniano l’importanza di questa roccaforte un tempo strategica per il controllo non solo della strada per Spoleto, ma anche della valle del Nera. Completamente abbandonato per decenni, il nucleo urbano, risalente forse all’XI secolo, da diversi anni è oggetto di un costante e appassionato recupero. Le antiche case in pietra, alcune delle quali presentano interessanti decorazioni a motivi geometrici e floreali sulle pianelle sotto le gronde, si dispongono seguendo l’andamento della collina lungo viottoli formati da gradini in pietra. All’estremità del paese si trova la chiesa dedicata a San Vincenzo Martire, un edificio di epoca romanica, ampliato probabilmente nel XVI sec. con facciata a capanna, campanile a vela e portale con architrave poggiato su mensole scolpite. Al suo interno conserva altari adorni di stucchi e dipinti di pregevole fattura, tra cui alcuni affreschi attribuiti a Francesco da Lugnano, seguace dello Spagna, datati al 1534.
Domenica 15 ottobre dalle 10 alle 17, con Infopoint presso la chiesa di Santa Maria a Ferentillo, si partirà alla scoperta di questi meravigliosi borghi della Valnerina. All’ingresso di ogni luogo verrà richiesto un contributo facoltativo per sostenere la Fondazione. Durante la manifestazione chi si iscriverà per la prima volta al FAI avrà diritto a una quota agevolata, 29 euro invece di 39. Il mese di ottobre è tradizionalmente dedicato alla raccolta fondi del FAI con l’iniziativa “Ricordiamoci di salvare l’Italia”. Si può contribuire alla campagna inviando un SMS solidale al numero 45517 del valore di 2 euro da ogni cellulare; effettuando una chiamata allo stesso numero per donare 5 euro con una telefonata da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e Poste Mobile e 5 o 10 euro con una telefonata da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.
Perchè, come affermò il premio Nobel per la letteratura del 1905 Henryk Sienkewics, “io credo che ogni uomo abbia due patrie: una è la sua personale e l’altra è l’Italia”.