Il candidato sindaco della Lega alle amministrative del 2023 a Terni sarà Leonardo Latini. Alla fine qualcuno del suo partito si esprime circa la disponibilità in tal senso dello stesso Latini. Ne parla, seppure dopo “qualche” ora di riflessione il segretario regionale Virginio Caparvi:: “Con Leonardo Latini – ha detto al Corriere dell’Umbria – ci sentiamo spesso e ci confrontiamo su tanti temi, abbiamo condiviso tante battaglie, molte vinte altre da vincere. L’ultima volta gli ho detto quello che sappiamo tutti: Latini è il nostro candidato sindaco per la città di Terni, non vi è alcun dubbio su questo punto, lo trovo finanche scontato. L’impegno ed i risultati ottenuti meritano continuità. La città ha rialzato la testa e questo è facilmente riscontrabile parlando con i cittadini. I risultati elettorali ci daranno sicuramente ragione” .
E se lo dice Caparvi…Anche se di primo acchito non tutto così semplice, lineare, quasi scontato. Perché a sentire altre campane la faccenda non è tutta “burro e alici”, come ottimisticamente la racconta lui, il segretario. Tanto per dire: durante una riunione in diretta Facebook del Comitato comunale di Terni di Fratelli d’Italia, nel corso del dibattito, è venuto fuori che c’è una corrente in seno alla Lega (quella che vede schierati l’on. Luca Briziarelli & co.) che sulla poltrona al piano nobile di Palazzo Spada ci vorrebbe seduto non l’attuale titolare pro tempore, ma un altro, “un perugino da anni residente a Terni – è stato detto – ma che sempre perugino è. Cosicché Perugia governerebbe anche Terni… ecc. ecc.”. Il che potrebbe anche significare che se venisse ricandidato Latini, Fratelli d’Italia alla fine potrebbe anche abbozzare, ma se il candidato fosse un altro si sentirebbe in diritto ed in dovere di avanzare le proprie pretese, pronta a giocare una specie di derby intorno al candidato sindaco di Terni.
Si sa, Il “dindolo” è sempre il “dindolo” e a Terni, quando lo si sente sembra faccia ad alcuni – a torto o a ragione – lo stesso effetto di un chiodo strisciato sulla lavagna.
Manco a dirlo, perché la fotografia è chiara, ma si parla di Enrico Melasecche il quale quando vede la “poltrona dei desideri” ha sempre lo sbrilluccichio negli occhi.
Ma Caparvi è chiarissimo ed esplicito: Enrico Melasecche “dovrà continuare a giocare il ruolo che sta giocando ora, ovvero quello di assessore regionale. Sta traguardando delle sfide strategiche per la regione dell’Umbria e, la sua approfondita conoscenza delle questioni ternane non può che rappresentare un quid a beneficio di Terni, come di fatto già avviene. Melasecche sta esercitando bene il suo ruolo e non si può permettere distrazioni. E non ci saranno”.
Della serie che a volte il “sacciofaismo” non paga. Anche perché il segretario umbro della Lega rafforza il concetto del gioco di squadra e del mantenimento dei compiti e dei ruoli assegnati dal partito e avverte: “la Lega Umbria remerà compatta nella stessa direzione. Chi non lo farà avrà decretato la sua uscita dal perimetro politico della Lega Umbria e non resterà che prenderne atto”. “Tuttavia questo non accadrà. Il comitato provinciale ternano è granitico sul punto (la ricandidatura di Latini, ndr) e da parte della segreteria regionale c’è assoluta convinzione su quale sia il percorso da fare”.
Tutti avvertiti: niente giochi che potrebbero favorire gli avversari della sinistra, e per chi sgarra è pronto l’invito categorico: piglia la mano tua.