La Galleria CRAC, Chiara Ronchini Arte Contemporanea, apre la sua quarta stagione con la mostra “Poka-Yoke” degli artisti piemontesi 108 e CT, al secolo Guido Bisagni e Carlo Torrighelli, per la prima volta insieme in una galleria. Presentano lavori inediti, pittorici, site-specific, il continuum di ciò che portano avanti ormai da anni, nei muri dei luoghi abbandonati. Il titolo della mostra è un termine giapponese che si usa nell’ambito dell’industria e del design per indicare dispositivi che vengono creati con forme tali che non si possa sbagliarne l’utilizzo, in pratica a prova di errore.
“Abbiamo utilizzato questo titolo, spiegano 108 e CT, perché è una sorta di metafora di quello che presentiamo in questa mostra, che ci sia un’unica chiave di lettura che si collega anche al progetto del libro che abbiamo realizzato. Queste tele, infatti, sono legate ad un progetto che abbiamo fatto in una fabbrica abbandonata dove dipingiamo ormai da anni e riportiamo questa esperienza qui. Quindi è un discorso molto razionale legato alla parte esterna che interna, ossia in galleria. Diciamo che è un rapporto da entrambe le parti perché si lega al progetto che portiamo avanti insieme in questo posto abbandonato che abbiamo deciso di utilizzare come nostra personale galleria senza commissioni, però allo stesso tempo, a differenza del solito utilizzo di questi posti in cui ci sono graffiti, abbiamo deciso di curarlo come fosse un museo. Non rimane assolutamente a quella che è l’impostazione dei graffiti, quindi una sorta di casualità. Noi curiamo le dimensioni, i colori e poi c’è anche da dire che abbiamo cercato di fare una cosa più simile possibile all’aspetto museale però utilizzando uno spazio dismesso con l’intento di utilizzare gli spazi che soprattutto in Italia non vengono usati mentre per la cultura e l’arte mancano gli spazi. In più abbiamo utilizzato materiali di recupero. Tutto il progetto verte sull’utilizzo sia del luogo che ora ha appunto un nuovo utilizzo, che non è nato per essere adibito a spazio e anche i materiali recuperati, in modo che ci sia una sorta coerenza in questo progetto. Diciamo che dimostra anche che in un periodo come questo poco felice per l’Italia a livello culturale, il problema non sono solo i soldi, ma il voler fare cose di qualità.”
Forme primitive e linee dai tratti organici per 108, strutture e forme modulari dal sapore industriale per CT. Questi due aspetti peculiari del territorio son diventati chiave interpretativa per l’approccio dei due artisti nel contesto urbano/post-industriale e nei lavori in studio.
“La mostra è qualcosa di veramente emozionante – assicura Chiara Ronchini – e sarà aperta fino al 26 settembre. Oltre alla mostra è stato fatto, non potevamo non farlo, anche un piccolo intervento di wall painting nel polo museale Caos, esattamente all’ingresso del Fat Art Club. Andate a curiosare perché è una cosa meravigliosa.”
In mostra è stato anche presentato il primo libro di 108 e CT, una pubblicazione di 88 pagine limitata a 100 copie numerate. Si intitola “VLNV” ed è un documento su un loro progetto con lavori realizzati tra il 2017 e il 2020.
La mostra “Poka-Yoke” alla Galleria CRAC, Chiara Ronchini Arte Contemporanea, rimarrà aperta fino al 26 settembre.